Il tempo circolare di Manolo Valdés

Al Museo di Palazzo Cipolla lo scultore spagnolo attinge le idee per un recupero di immagini e figure da opere dei grandi autori del passato

Manolo Valdés, «Infanta Margarita», 2005
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

Fino all'11 luglio il Museo di Palazzo Cipolla ospita la mostra «Manolo Valdés. Le forme del tempo». Il tempo è quello circolare dell’arte, in cui lo scultore spagnolo (Valencia, 1942), attinge le idee per un recupero di immagini e figure tratte da opere dei grandi autori del passato.

Tra le oltre settanta opere in mostra, realizzate dai primi anni ’80, tra sculture in vari materiali e dipinti, i riferimenti alla storia dell’arte sono molteplici, a principiare da Velázquez («Las Meninas» su tutti), Rubens e Zurbarán, per arrivare a El Greco e Ribera, fino all’approdo al ’900, con citazioni da Matisse, Lichtenstein e Léger.

Il gioco di specchi con l’arte del passato, vissuta come realtà a sé stante, quasi una seconda natura, è la costante dell’intero percorso artistico di Valdés che, mosso da questi presupposti, fonda nel ’64, assieme a Joan Toledo e Rafael Solbes, il gruppo Equipo Crónica. Questo ebbe vita fino al 1981, assestandosi su una linea tra Pop art e sotterranea critica politica, soprattutto negli anni della dittatura franchista.

Mai è venuto meno anche un tenore ironico, divenuto parte integrante delle riflessioni plastiche di Valdés sul tempo, le forme e l’arte. Tra le opere selezionate dal curatore della mostra Gabriele Simongini, «Infanta Margarita», del 2005 (nella foto), «Reina Mariana» del 1997, «Dama y Caballo» del 2012, «Lidia» del 2006 e «Juno» del 2013. La mostra è realizzata col sostegno della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale.

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