Il segreto di Ralph Gibson è la luce
Alle Deichtorhallen 300 scatti, in bianco e nero e a colori, analogici e digitali, del fotografo californiano

Le Deichtorhallen dedicano a Ralph Gibson (Los Angeles, 1939), uno dei fotografi più interessanti del nostro tempo, una monografica progettata a quattro mani dall’artista con la curatrice Sabine Schnakenberg. «Ralph Gibson: il segreto della luce» presenta dal 21 aprile al 20 agosto circa 300 opere, in bianco e nero e a colori, analogiche e digitali, provenienti dalla sua collezione privata e da quella di Franz Christian Gundlach, fotografo, gallerista e curatore recentemente scomparso, collaboratore di Gibson nei primi anni ’80, fondatore dell’omonima Gundlach Stiftung la cui collezione è ora in prestito permanente al museo amburghese.
La fama internazionale del fotografo californiano deve molto oltre che al suo grande talento al fatto che le sue opere siano esposte in alcuni importanti musei, come il MoMA di New York e il Getty di Los Angeles, il Creative Center for Photography di Tucson, la Maison Européenne de la Photographie e la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Fotomuseum di Winterthur in Svizzera.
Il titolo «Il segreto della luce» è un rimando alla pratica fotografica di Gibson che, prendendo spunto dall’etimologia del termine «fotografia» (dal greco: phôs, luce e graphè, scrittura), non ha solo bisogno della luce come prerequisito materiale per ogni suo scatto, ma fa della luce stessa l’oggetto di indagine e metodo progettuale.