Il restauro in Italia: bloccato da 77 anni

Bruno Zanardi |

Il restauro in Italia è ancora sostanzialmente gestito da una legge del 1939 basata sull’Editto del cardinal Pacca del 1820... Vale ancora quanto Argan illustrò ai soprintendenti nel 1938. Nessuno da allora ha spostato il problema dal restauro estetico delle singole opere alla conservazione programmata e preventiva del patrimonio artistico nella sua totalità e in rapporto all’ambiente. Sancendo la pretesa scientificità filologica dei restauri critico-estetici «argano-brandiani», il Ministero fondato da Spadolini, «nato morto», ha riproposto una legge «pensata per l’Italia del re e del duce». Avviene così che, in nome della superiorità critico-estetica rispetto a quella conservativa, i restauri vengono affidati a persone che mai ne hanno eseguito uno con le proprie mani, cancellando le nostre tradizionali sapienze artigianali

Da sinistra Cesare Brandi, Giovanni Urbani, Umberto Baldini e Giulio Carlo ArganQuesto testo nasce da una mia riflessione in vista della partecipazione a un
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