
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Dal 3 dicembre al 2 aprile 2017 nella Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos Stigliano, polo museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, la mostra «Salvatore Fergola
- Olga Scotto di Vettimo
- 02 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura


Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliLo splendore di un regno», curata da Antonio Denunzio, Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, propone il primo importante approfondimento monografico su Fergola (Napoli 1796-1874) che, formatosi in una famiglia di artisti, si dedicò sin da giovanissimo alla pittura di paesaggio. Pittore di corte dal 1819, Fergola, in qualità di «paesista della Real Casa», documentò episodi importanti legati al Regno delle Due Sicilie e a Francesco I di Borbone, sovrano che seguì anche durante il suo riparo in Sicilia, tra cui l’incontro del Borbone con Carlo Felice re di Sardegna.
Salvatore Fergola è noto soprattutto per aver lasciato significative testimonianze pittoriche di eventi di grande importanza per il Regno: l’inaugurazione della prima ferrovia d’Italia (la tratta Napoli-Portici) e la costruzione del primo ponte sospeso in ferro d’Italia (Ponte Real Ferdinando sul Garigliano). Questi dipinti non solo attestano la qualità pittorica degna della grande eredità del Vedutismo di Jakob-Philipp Hackert, protagonista della scena artistica napoletana alla fine del ’700, ma costituiscono preziose documentazioni che si riferiscono a un clima culturale particolarmente florido sia nel campo delle arti sia in quello delle scienze. Difatti Napoli era una dinamica e popolosa capitale, meta di colti viaggiatori europei, che ne apprezzavano le bellezze paesaggistiche e la vivacità culturale, in particolare il clamore che suscitava il Teatro di San Carlo, che attirava in città musicisti come Rossini, Donizetti e Bellini.
Inoltre il Regno era all’avanguardia anche in campo tecnologico, aspetto che la mostra evidenzia presentando un modello in piccola scala del primo treno a vapore (proveniente dal Museo di Pietrarsa-Fondazione F.S. Italiane, partner della mostra), che si rifà a quello dei dipinti che raffigurano l’inaugurazione della ferrovia tra Napoli e Portici e un modellino dei primi battelli a vapore. Con circa 50 dipinti, molti dei quali mai esposti prima, provenienti da collezioni private e da istituzioni campane (la Reggia di Caserta, il Palazzo Reale di Napoli, il Museo Nazionale di Capodimonte e il Museo di San Martino), si può apprezzare la produzione di Fergola che va dalle vedute della città (Capodimonte, la Marinella, il Ponte della Maddalena) a quelle della penisola sorrentina; dalle rappresentazione di eventi alla pittura di invenzione.