Clare McAndrew. © Paul McCarthy

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Clare McAndrew. © Paul McCarthy

Il Rapporto Art Basel Ubs: un sondaggio su 700 gallerie

I giovani collezionisti guidano la ripresa, che però premia solo i galleristi più ricchi. Le donne comprano di più, ma le artiste non migliorano le loro performance

A un anno e mezzo dall’inizio della pandemia di Covid-19, il mercato dell’arte sta registrando una ripresa costante, con i compratori millennial (27-41 anni) che spendono di più nella prima metà del 2021, quasi il doppio della Gen X (42-56 anni) e quasi quattro volte quella dei boomer (57-77 anni). Secondo un sondaggio di metà anno condotto su 700 galleristi dall’economista culturale Clare McAndrew e pubblicato da Art Basel e Ubs, le vendite sono aumentate del 10% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando erano crollate del 20%. Le gallerie con un fatturato di 10 milioni o più di euro sono andate meglio, riportando un aumento delle vendite del 21%, mentre le gallerie di fascia media hanno visto un calo del 3% e quelle con un fatturato inferiore a 250mila dollari hanno visto un calo «marginale».

Uno degli aspetti emersi dalla pandemia è stato l’utilizzo massiccio, da parte degli operatori del mercato dell’arte, delle piattaforme tecnologiche. La quota delle vendite online è stata doppia rispetto al 2019, con transazioni digitali che rappresentano il 33% di tutte le vendite. Le sale di visualizzazione online non si sono dimostrate le più redditizie per i galleristi, tuttavia, contribuendo solo per il 4% per le fasce più alte, in calo rispetto al 9% dell’anno scorso, poiché le gallerie hanno investito nei propri siti web. Non sorprende, a questo punto, che l’arte digitale sia un’area in crescita. Secondo un sondaggio su 500 collezionisti di alto patrimonio netto (Hnw), i media tradizionali rappresentano ancora la quota maggiore di spesa (31%), anche se digitale, film e video stanno crescendo, rappresentando un significativo 12%. Quasi la metà dei collezionisti Hnw ha dichiarato di essere interessata ad acquistare opere digitali nei prossimi 12 mesi.

Nft: la qualità è un rebus
Gli Nft (Non Fungible Token) sono saliti alla ribalta nella prima metà del 2021, sebbene le vendite di queste opere siano ancora in gran parte condotte su piattaforme al di fuori dei tradizionali canali del mercato dell’arte. Pertanto, le vendite di arte digitale hanno rappresentato meno dello 0,5% del valore delle vendite nel mercato primario, anche se è probabile che questa quota cresca man mano che i mercati Nft e dell’arte convergono. Citando i dati di nonfungible.com, il rapporto di Clare McAndrew ha osservato che le vendite di Nft sulla rete Ethereum sono cresciute da 17 milioni di dollari nella prima metà del 2020 a quasi 1,3 miliardi di dollari per lo stesso periodo nel 2021. L’arte copre 324 milioni di dollari di quel totale.

Mentre mercanti e collezionisti sono stati ampiamente positivi sull’impatto che gli Nft hanno avuto nella crescita dell’interesse per l’arte, sono rimasti i punti interrogativi sulla quantità di Nft derivati ​​di bassa qualità che arrivano sul mercato. Il rapporto di Clare McAndrew suggerisce che l’intermediazione dei rivenditori «nel controllo della qualità e nello smistamento delle informazioni», oltre a «fornire conoscenze e competenze e sviluppare relazioni a lungo termine», continuerà a essere vantaggiosa sia per gli artisti sia per i collezionisti nel mondo Nft e oltre.

La galleria è rosa
Nella prima metà del 2021, la spesa delle collezioniste Hnw è aumentata di poco più di un terzo a 410mila dollari, più del doppio del livello delle loro controparti maschili, la cui spesa è cresciuta solo del 9%. Tuttavia, mentre si stanno compiendo progressi verso l’uguaglianza di genere nella distribuzione della ricchezza, non ci sono prove che suggeriscano che le artiste stiano beneficiando di questa crescita. Secondo Clare McAndrew, gli uomini tendono ad acquistare a prezzi più alti all’asta mentre le donne acquistano a prezzi più alti nel settore delle gallerie.

L’occupazione sembra stabilizzarsi, con il numero del personale impiegato dalle gallerie che torna ai livelli pre pandemia. McAndrew ha scoperto che il 25% delle gallerie ha assunto personale nella prima metà del 2021, mentre il 13% lo ha ridimensionato, anche se il ritiro dei pacchetti di sostegno governativi potrebbe avere ancora un impatto. In effetti, McAndrew nota che c’è un ritardo rispetto ai dati ufficiali sulla chiusura delle gallerie, ma afferma che generalmente le aziende private sono riuscite a resistere alla tempesta.

Clare McAndrew. © Paul McCarthy

Anny Shaw, 11 ottobre 2021 | © Riproduzione riservata

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