Il «rammendo» di Piano sancisce il disastro

Bruno Zanardi |

Il «rammendo delle periferie», secondo la suggestiva formula coniata da Renzo Piano, grande architetto e senatore a vita finalmente per vero merito, pare sia destinato a divenire punto programmatico del governo Renzi. Da ciò il decisivo interesse di questa civilissima impresa al cui fondo credo ci sia il voler riconoscere a quelle stesse periferie il rango d’inedite e autonome città storiche. Un riconoscimento che appare del tutto fondato visto che la grande maggioranza degli uomini (il trend è infatti planetario) vive oggi in periferie urbane. Ma che mal s’adatta, fino a essere errore, all’ultramillenario insieme di vere città storiche e di vero paesaggio storico che ancora oggi fanno dell’Italia (unitamente al suo vero e infinitamente diffuso patrimonio artistico-storico) un unicum nel mondo intero: il «Bel Paese» per eccellenza. L’insieme solo italiano in cui le moderne periferie sono senz’altro città,
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