Il punk è morto, viva il punk
Una mostra al Macba di Barcellona ripercorre l’influenza sull’arte contemporanea del movimento (non solo musicale) esploso 40 anni fa a Londra e New York

Barcellona. «Il punk non è morto e questa non è una mostra sul punk». Lo afferma David G. Torres, curatore della mostra «Punk. Sus rastros en el arte contemporáneo» («Punk. Le sue tracce nell’arte contemporanea»), che si può visitare nel Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba) da domani fino al 25 settembre.
Estranea a qualsiasi concessione nostalgica o celebrativa, nonostante coincida con il quarantesimo anniversario dell’esplosione del punk a Londra e New York, la mostra riconosce l’importanza del fenomeno, non solo nell’ambito musicale, ma in molteplici discipline dalla moda al cinema e come indica il titolo, ricerca le sue tracce nell’arte plastica e visiva. Il risultato è una mostra di grandi opere, ma anche di ambienti e di attitudini che si materializzano nei contributi di oltre 60 artisti di diverse generazioni. «Anticonformisti, ma allineati, discriminati, ma
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