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Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliSono più di seicento i pregiati esemplari di porcellana di Geminiano Cozzi (Modena, 1728-Venezia, 1798) rintracciati con pazienza certosina dai curatori Marcella Ansaldi e Alberto Craievich, riusciti persino nell’impresa di ricostruire un intero trionfo da tavola. Molti dei manufatti in mostra provengono da collezioni private, fino a oggi di difficile accesso al pubblico e agli studiosi.
Allestito nel portego al primo piano di Ca’ Rezzonico sino al 26 settembre, il percorso raccoglie tutta la tipologia del caso: dai servizi da caffè e tè alle brocche, dalle alzate ai cestini traforati. Esemplari caratterizzati da una ricchezza di colori, in prevalenza rosso e blu, e di disegni: dai soggetti orientali alle pastorellerie, fino a motivi decisamente moderni.
L’omaggio a Geminiano (è la prima retrospettiva in assoluto) coincide con la ricorrenza dei 250 anni dal privilegio concessogli dalla Serenissima Repubblica ad attivare questa attività nel centro storico: il 1765 segna infatti la nascita della manifattura Cozzi, di cui l’esposizione restituisce evoluzione e sviluppo. L’attività si protrasse per più di vent’anni, un record di durata per questa produzione raffinata.
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