Il primo semestre di 29 case d’asta italiane: 186 milioni in 558 aste
Con un +7,5% rispetto al 2021 Cambi spodesta Pandolfini e si aggiudica il primo posto, ma per entrambe il top lot non è un’opera d’arte. Eccetto i pochi blue chip italiani (Morandi, Fontana, Gnoli), sono i beni di lusso (soprattutto gioielli e orologi) a giocare un ruolo importante nei fatturati

I risultati semestrali delle aste italiane riportano un totale di 186.270.278 euro, per 29 case d’asta che hanno risposto sulle 49 interpellate. La cifra supera di 14.174.962 euro i 175.489.882 raccolti nel 2021; 17 case d’asta registrano un aumento di fatturato, sei sono new/old entry che l’anno scorso non erano presenti e sei si mantengono su livelli simili o di poco inferiori al 2021.
È interessante vedere come l’attività sia aumentata molto: 558 aste contro le 349 esitate nello stesso periodo del 2021. L’online permette sempre più combinazioni favorevoli alla vendita, mescolando tra aste ibride, dal vivo e online, e le aste on demand istituite quest’anno da Meeting Art, «contenitori» di lotti di diversi settori, in cui l’inizio dell’asta di ogni singolo lotto viene decretata da chi per primo fa un’offerta, e il lotto prescelto rimane a disposizione per un tempo stabilito.
La varietà è aumentata, e Cambi, al primo posto in lista con un +7,5% rispetto al 2021, con la Numismatica firma una white glove sale e sottolinea l’importanza sempre crescente del Design, in accordo con quanto affermano anche Capitolium, Incanto, nuova realtà operativa a Torino, e Casa d’Aste Martini.
Finarte e Pandolfini danno grande importanza a Orologi e Gioielli, Pandolfini ci aggiunge l’Antiquariato, così come Boetto e Babuino. White glove anche da Il Ponte: l’asta dedicata all’attrice Valentina Cortese «Gli arredi e il guardaroba di una diva» a favore dell’Istituto Mario Negri e del Piccolo Teatro di Milano ha decuplicato le stime; la vendita da più di un milione di euro per il diamante a goccia di 16,44 carati è in linea con l’interesse che i Gioielli hanno ricevuto non solo nelle case d’asta specializzate come International Art Sale e Curio, dove notano la tendenza alla vendita di intere collezioni e non solo pezzi singoli, ma da Bertolami, Boetto, Meeting Art insieme con gli Orologi, che sono sempre un investimento molto apprezzato.
Wannenes riporta una crescita del 32% e menziona Gioielli, Vini e un compianto, icona greca del XVII secolo, tra le vendite migliori. Bertolami aumenta del 28% con le vendite di Numismatica e di Glittica, dipartimenti in cui i compratori cinesi si sono stabilmente inseriti.
Questa è la dimostrazione di come sia vario il panorama degli incanti, e come i buoni risultati provengano da diverse realtà. L’Arte moderna e contemporanea è sempre tra i pilastri portanti, per Sotheby’s e Christie’s a cui si aggiungono Il Ponte, Studio d’Arte Martini, Fondaco, Blindarte, Ambrosiana, con nuovo sito che ha incrementato dell’80% i nuovi utenti.
Pananti, oltre all’Arte contemporanea, nota una ripresa per i Dipinti antichi, dove anche Eurantico ha riscosso buoni risultati e Colasanti registra un’impennata. Vincent dichiara risultati record per le sculture da presepe, oggetti di nicchia con un mercato solido, e risultati più che soddisfacenti per i dipinti del XIX secolo.
Gonnelli, nella nuova sede fiorentina, riprende la tradizionale attività espositiva; bene i Libri, e record mondiale per un disegno di Depero nell’asta di Grafica. Cresce l’attività di Art-Rite con più aste e nuovi dipartimenti, quali Arte antica e del secolo XIX e Numismatica; aumentano le trattative private del 443% rispetto al medesimo periodo del 2021.