Il primo semestre delle case d’asta italiane | Art-Rite

Lotti sotto i 3mila euro, fumetti e mostre per la vendita

«Ballerina spagnola», 1922, di Roberto Marcello Iras Baldessari
Michela Moro |

La mappatura italiana delle case d’asta di «Il Giornale dell’Arte». Per questa stagione sono stati richiesti i dati semestrali a cinquanta «testate» cui han fatto seguito 27 risposte, cinque in più del 2018. Nella costante diversità di modus operandi e generi, la somma dei risultati, per quanto imperfetta, supera i 160 milioni di euro, con l’ovvia soddisfazione di chi ha incrementato i propri fatturati. Come sempre il dipartimento più attivo in quasi tutte le case d’aste è quello dell’arte moderna e contemporanea, ma a seguire si evincono le peculiarità di ognuno, considerando anche le diverse aree geografiche di provenienza. Bene gioielli, design, automotive. Il contributo esponenziale delle vendite online è ormai un fatto assodato. Ecco le voci dei protagonisti.

ART-RITE
Fatturato primo semestre 2019: 809.473 euro

Top lot
1. Nunzio di Stefano, «Senza titolo», 1992, 49.260
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