Il primo semestre delle case d’asta in Italia | Pandolfini

I risultati nel periodo della pandemia

Vasca da pesci cinese della dinastia Qing, XIX secolo, venduta da Pandolfini a 751.700 euro
Michela Moro |  | FIRENZE

Considerata la situazione dell’ultimo semestre, i risultati delle aste rimandano una fotografia ottimista: 93.436.615 euro sono una cifra di tutto rispetto, che somma i risultati delle 21 case d’asta che hanno fornito i propri dati. La rete ha fornito immediatamente un supporto valido, con continue migliorie, e tutte, indistintamente, le case d’asta hanno abbracciato i cambiamenti che la tecnologia ha offerto, mentre anche i collezionisti più restii si sono messi al passo con un futuro digitale.

L’interessante panorama che ne risulta racconta di un’Italia che ha ancora voglia di esplorare i mille mondi dell’arte in cui le passioni per il bello declinato sono sempre vive. Alcune case d’asta hanno deciso di affrontare un lockdown anche professionale, altre hanno preferito aspettare e vedere, altre ancora forniscono solo dati annuali. Nessuno ha mai cessato di lavorare e raccogliere lotti per le future aste. Tutti sono in attesa del ritorno alla fisicità e alle emozioni dal vivo.

Nonostante il calendario condensato in meno di due mesi, il primo semestre 2020 di Pandolfini si chiude con il segno più rispetto al semestre corrispondente dell’anno precedente con 14.470.000 euro, in crescita dello 0,03%. Si tratta di pochi decimali di punto, ma alla luce dell’emergenza sanitaria è paragonabile a una crescita a doppia cifra in un periodo «normale». La scelta di limitare l’attività durante il periodo di chiusura forzata a solo due aste online ha dato i suoi frutti nei due mesi successivi.

«Tutti i settori hanno dato ottimi risultati con percentuali di vendita elevate e notevoli incrementi rispetto alle stime preasta. Abbiamo avuto un leggero calo nel dipartimento di gioielli, dovuto a una raccolta più difficoltosa che ha risentito della chiusura forzata nei due mesi clou di aprile e maggio. La domanda è apparsa subito forte, sin dalla prima asta post Covid: l’asta di giugno dedicata ai mobili e arredi è stata la migliore degli ultimi anni con aggiudicazioni che potremmo definire di “altri tempi”.

Pandolfini vende sempre in tutto il mondo e, dopo la pandemia, la cosa non è assolutamente cambiata. Ne sono testimonianza le aggiudicazioni record dell’asta di arte orientale, di dipinti antichi, di orologi da polso che in grande parte sono frutto di offerte che provengono da Cina, Europa e Stati Uniti
, dichiara l’ad Pietro De Bernardi. Il dipartimento di vini da collezione continua a essere leader assoluto in Italia. L’asta di vini pregiati e distillati da collezione rispecchia il grande momento del mercato italiano: il 93% di lotti venduti con un aumento del 170% sui prezzi di riserva, e un fatturato complessivo di 1.100.000 euro».

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