Il primo semestre delle case d’asta in Italia | Colasanti

I risultati nel periodo della pandemia

Ettore Sottsass, produzione Vistosi (10), collezione di dieci vasi in vetro soffiato policromo con basi e cordoni applicati, aggiudicato a 32.500 euro
Michela Moro |  | LA MASSIMINA-CASAL LUMBROSO (Rm)

Considerata la situazione dell’ultimo semestre, i risultati delle aste rimandano una fotografia ottimista: 93.436.615 euro sono una cifra di tutto rispetto, che somma i risultati delle 21 case d’asta che hanno fornito i propri dati. La rete ha fornito immediatamente un supporto valido, con continue migliorie, e tutte, indistintamente, le case d’asta hanno abbracciato i cambiamenti che la tecnologia ha offerto, mentre anche i collezionisti più restii si sono messi al passo con un futuro digitale.

L’interessante panorama che ne risulta racconta di un’Italia che ha ancora voglia di esplorare i mille mondi dell’arte in cui le passioni per il bello declinato sono sempre vive. Alcune case d’asta hanno deciso di affrontare un lockdown anche professionale, altre hanno preferito aspettare e vedere, altre ancora forniscono solo dati annuali. Nessuno ha mai cessato di lavorare e raccogliere lotti per le future aste. Tutti sono in attesa del ritorno alla fisicità e alle emozioni dal vivo.

Quattro aste per Colasanti e un totale di 1,2 milioni di euro. Le responsabili Francesca Colasanti e Raffaella Colasanti dichiarano: «Il primo semestre 2020 ha visto un buon riscontro da parte della nostra clientela, anche se abbiamo registrato un lieve calo rispetto al primo semestre 2019.

Si conferma, come per lo scorso anno, l’interesse per i lotti di maggiore prestigio, soprattutto negli ambiti delle aste di Gioielli e Design. Di pari passo con l’aumento delle vendite tramite online bidding, un ulteriore incremento riguarda gli accessi al nostro sito internet, che rispecchia il prezioso lavoro fatto durante lo stop forzato
».

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