Image
Image

Il primato del gusto romano

Il primato del gusto romano

Francesca Romana Miorelli

Leggi i suoi articoli

<!-- p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; line-height: 11.0px; font: 8.5px 'Swift Neue LT Pro'} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; line-height: 11.0px; font: 8.5px 'Franklin Gothic Std Condensed'} span.s1 {font: 8.5px 'Franklin Gothic Std Condensed'; color: #414141} span.s2 {font-kerning: none} span.s3 {font: 8.5px Helvetica} -->

La tradizione antiquaria è radicata nella Città Eterna fin dal Seicento: gli espositori della Biennale di Palazzo Venezia non intendono in alcun modo rinunciarvi  

 

Un museo nel museo: così si presenta la decima edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, aperta dal 29 settembre al 3 ottobre a Palazzo Venezia. Con la decima edizione la mostra mercato della capitale rivela un nuovo orientamento dell’antiquariato italiano: da una parte sempre più proiettato sul piano internazionale, dall’altra consapevole del ruolo di garante dell’arte italiana antica. «La Biennale romana può apparire  come una goccia nell’oceano di fiere internazionali, invece offre prospettive notevoli, dichiara Alessandra Di Castro. Soprattutto nel Seicento Roma è stata un motore propulsore di valori artistici che hanno fatto tendenza nelle fastose corti europee, a partire da un’estetica barocca fondata sul potere illimitato dell’immaginazione.

 

Quei valori oggi sono compresi dai collezionisti più agguerriti. È un primato che appartiene alla tradizione antiquaria italiana e che io non intendo lasciare a colleghi stranieri». Un primo risultato significativo Di Castro lo ha ricevuto lo scorso ottobre a New York, quando con Brimo de Laroussilhe e la Galerie Kugel di Parigi ha allestito all’Academy Mansion la mostra per la vendita di circa trecento pezzi eseguiti tra l’età romana e l’Ottocento; il prossimo ottobre, in un’altra sede, ripeterà con i suoi colleghi quell’evento.

 

La Biennale si tiene tra due fiere che segnano l’avvio della stagione antiquaria internazionale: la Biennale des Antiquaires al Grand Palais di Parigi (10-18 settembre) e la prima edizione di Tefaf New York Fall (21-26 ottobre), ma questo non intimorisce Cesare Lampronti, presidente dell’Associazione per la Biennale: «In vent’anni abbiamo compiuto un importante lavoro dalla capitale, con il sostegno della Soprintendenza. Quest’anno, anche a causa di difficoltà di accordi incontrata con la direzione del Polo Museale del Lazio, hanno aderito soltanto  trentatré espositori, ma la qualità è assolutamente garantita».

 

Tra i partecipanti: Carlo Orsi, Fabrizio Moretti,  Robilant+Voena, Marco Fabio Apolloni, Carlo Virgilio, Valerio Turchi, Dario Ghio, Paolo Antonacci e per la seconda volta espone Gian Enzo Sperone (raffinato collezionista d’arte antica). A vigilare sulla qualità delle opere è prevista una commissione scelta dal Polo Museale e presieduta da Francesco Federico Mancini, ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Perugia.

 

Il rituale dell’apertura inizierà il 27 settembre con una cena riservata a invitati scelti, seguita il 28 da una visita per i vip e per gli operatori del settore e da un’inaugurazione ufficiale nella serata. Tra le opere in mostra Carlo Orsi esibirà un dipinto attribuito al cinquecentesco Marco Bigio e un altro di mano di Gaetano Gandolfi (1734-1802); Cesare Lampronti propone vedute tra Sei e Settecento; Paolo Antonacci allestirà una mostra di disegni dell’architetto francese Augustin Théophile Quantinet (1795-1867); Alessandra Di Castro punterà su alcune nature morte di Cristoforo Munari e di Tommaso Saraceni, arredi seicenteschi e un settecentesco orologio a torre; Marco Fabio Apolloni mostrerà unicamente quattro paesaggi di Francesco Albani sul ciclo delle Quattro Stagioni; Carlo Virgilio esibirà un grande dipinto di Francesco Podesti (1800-95), «Il giuramento degli Anconitani», e un’originale raccolta di sculture di autori  italiani degli anni Cinquanta; Gian Enzo Sperone punterà anche su dipinti del secondo Futurismo; Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella offriranno una scelta di opere dal Neoclassicismo alla prima metà del Novecento; Gianluca Berardi spazierà tra l’Ottocento e i primi del Novecento; infine Valerio Turchi avrà una selezione di opere archeologiche.

 

Francesca Romana Miorelli, 10 settembre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

All’artista preferito da re Umberto il pronipote Giovanni Carboni dedica una monografica nella sua galleria di antiquariato

Il percorso espositivo al Macro riunisce oltre 250 opere del coltissimo e ironico artista piemontese

Al Macro i lavori degli artisti che tra il 1989 e il 1991 parteciparono al programma di residenza organizzato da Barbara Gladstone

Nella galleria romana una sessantina di disegni dal Settecento all’Ottocento, dal Novecento a oggi, di Gauguin, Klee, de Chirico, Ruffo e molti altri ancora

Il primato del gusto romano | Francesca Romana Miorelli

Il primato del gusto romano | Francesca Romana Miorelli