Il palinsesto dell’abside

Fino a giugno si può salire sui ponteggi per vedere gli affreschi di tre epoche e di mani diverse

Un particolare degli affreschi gotici della Chiesa di Santa Maria di Castello a Udine
Melania Lunazzi |  | Udine

È un restauro al tempo stesso conservativo e di ricerca quello in corso dallo scorso settembre presso la Chiesa di Santa Maria di Castello, l’antica pieve della città di Udine sul colle del castello che domina la città. Ne sono oggetto gli affreschi dell’abside centrale, un palinsesto che vede tre epoche di realizzazione e autori differenti: una parte duecentesca, raffigurante un velario, riconducibile al maestro che ha decorato la Deposizione dalla Croce presente nell’abside di destra (già restaurata nel 1986 a spese dello Stato); i frammenti di una Dormitio Virginis in cui sono visibili solamente gli apostoli, della prima metà del Trecento, e i resti di un’Adorazione dei Magi, riconducibili alla stessa mano che ha realizzato l’Incoronazione della Vergine nella calotta (del tardo Trecento).

A rendere necessario l’intervento, spiega la direttrice dei lavori Maria Beatrice Bertone, «sono
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