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Il paesista della Real Casa

Lo splendore di un Regno» (catalogo edito da Marsilio), è la prima grande esposizione dedicata all’artista napoletano, apprezzato pittore di corte. 

Nominato «paesista della Real Casa» da Francesco I, sovrano che seguì anche quando riparò in Sicilia, Fergola è noto soprattutto per le vedute di Napoli, da Capodimonte alla Marinella al Ponte della Maddalena, ma anche per avere dipinto momenti importanti della storia del Regno delle Due Sicilie. Tra questi l’incontro di Francesco I con il re di Sardegna Carlo Felice, l’inaugurazione della prima ferrovia d’Italia (la tratta Napoli-Portici) e la costruzione del primo ponte sospeso in ferro d’Italia (Ponte Real Ferdinando sul Garigliano). Al di là del valore storico documentale, i dipinti svelano una pregevole qualità dell’artista, erede della grande tradizione del vedutismo settecentesco, in particolare della lezione di Jakob Philipp Hackert.

L’esposizione raccoglie una cinquantina di opere, alcune mai esposte prima, provenienti da collezioni private e da musei campani: la Reggia di Caserta, il Palazzo Reale di Napoli, il Museo di Capodimonte e il Museo di San Martino. Patrocinata dal Comune di Napoli, la rassegna è realizzata con il Museo di Pietrarsa-Fondazione F.S. Italiane, partner non casuale per la presenza in mostra dei quadri di Fergola celebrativi delle opere ingegneristiche del Regno. Oltre a dipinti, disegni e libri di quel particolare contesto culturale ottocentesco, sono esposti anche un modellino dei primi battelli a vapore e un’armatura antica provenienti da collezioni private e da musei pubblici nazionali, nonché un modello in piccola scala del primo treno a vapore che riprende quello rappresentato nei due dipinti dell’artista napoletano.

La mostra descrive il clima di una capitale particolarmente vivace, attraversata da viaggiatori ammirati e sorpresi. Napoli in quegli anni era all’avanguardia sia in ambito culturale, grazie alle vicende legate al Teatro di San Carlo che attirava musicisti come Rossini, Donizetti e Bellini, sia per le innovazioni tecnologiche e ingegneristiche. Palazzo Zevallos Stigliano, esempio di dimora nobiliare seicentesca rimaneggiata nei secoli e adeguata ai nuovi gusti e alle diverse esigenze dei proprietari che si sono succeduti, venne acquistato nel 1898 dalla Banca Commerciale Italiana, che negli anni Dieci del Novecento avviò importanti lavori di ristrutturazione stravolgendone completamente l’architettura.

A partire dal 2007 Palazzo Zevallos Stigliano ha avviato un graduale processo di musealizzazione compiuto nel 2014 con il nuovo allestimento curato da Fernando Mazzocca, che ha previsto la sistemazione delle opere della collezione sparse tra le sedi della banca, in comodato d’uso presso il Museo di Villa Pignatelli dal 1998, tutte di proprietà del Banco di Napoli e della Banca Commerciale Italiana oggi confluite nel Gruppo Intesa Sanpaolo.

La raccolta di circa 120 opere sistemata a quadreria costituisce una testimonianza dell’arte meridionale tra il Seicento e il primo Novecento: dal naturalismo caravaggesco del «Martirio di sant’Orsola» del 1610, di cui risentono le opere di Louis Finson, Artemisia Gentileschi, Bernardo Cavallino, alle testimonianze del Barocco napoletano di Luca Giordano e Francesco Solimena, dal realismo intimo di Gaspare Traversi alle nature morte di metà Sei e Settecento di Paolo Porpora, Giuseppe Recco, Giovan Battista Ruoppolo e Baldassarre De Caro, dalla veduta moderna introdotta a Napoli dall’olandese Gaspar van Wittel a un nucleo di opere dell’Ottocento con dipinti della Scuola di Posillipo e della Scuola di Resina.

Da ricordare i disegni, bronzi e terrecotte di Vincenzo Gemito degli anni 1870-1920: teste giovanili in terracotta, personaggi famosi in bronzo, autoritratti e figure di donna tra cui «Zingara» che denuncia l’influenza di un certo naturalismo seicentesco. Il Palazzo ospita anche iniziative finalizzate a diffondere la conoscenza della produzione musicale da camera commissionata dall’aristocrazia napoletana. Oltre a proporre approfondimenti su nuclei o singole opere della raccolta museale, Palazzo Zevallos promuove «L’ospite illustre», nell’ambito di un rapporto di scambi con musei, chiese e prestigiose collezioni, privilegiando la presentazione di opere di artisti che abbiano avuto un legame con la città.

Nel 2014 è stato esposto il «Ritratto d’uomo» di Antonello da Messina proveniente da Palazzo Madama di Torino, mentre la scorsa primavera è giunto dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid l’«Arlecchino con specchio» di Pablo Picasso. Da segnalare l’attività didattica per scuole e adulti con visite guidate gratuite, laboratori e incontri.

Olga Scotto di Vettimo, 01 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Il paesista della Real Casa | Olga Scotto di Vettimo

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