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Gabriella Crespi (stima 30mila-40mila euro)

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Gabriella Crespi (stima 30mila-40mila euro)

Il Novecento di Design 200

Da Cambi il 30 marzo all’asta la produzione di autori italiani dagli Quaranta agli anni Settanta

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Redazione GDA

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Una nutrita rappresentanza di autori del design italiano del Novecento è proposta nell’asta «Design 200» da Cambi a Milano il 30 marzo, che va dalla produzione degli anni Quaranta a quella degli anni Settanta.

Fra i classici si segnalano le otto sedie modello «Luisa» di Franco Albini, dalle linee pulite e minimaliste, prodotte da Poggi nel 1955 (stima 6-8mila euro), ma anche la sapiente lavorazione che caratterizza l’estro di Osvaldo Borsani, evidente nel grande tavolo con piano in marmo, struttura in legno e rivestimenti in legno grissinato degli anni ’40 (stima 6-8mila euro).

Creatività e funzionalità confluiscono nella coloratissima libreria in legno di Ico Parisi del 1955, con dettagli in ottone e con le estremità delle mensole che svolgono il duplice ruolo di fermalibri e maniglie per la mobilità (4-6mila euro).

In crescita l’interesse per gli anni Settanta, qui ben rappresentati, fra gli altri, da Gabriella Crespi, molto richiesto anche dal collezionismo internazionale. Il suo tavolo basso della serie «Plurimi», con piano scorrevole rivestito in acciaio e piano inferiore in mogano, è un pezzo raro (stima di 30-40mila euro).

Degli stessi anni si segnalano anche alcuni mobili disegnati da Afra e Tobia Scarpa, come le sei sedie modello «Africa» della serie Artona con struttura in legno e sedile in compensato curvato rivestito in pelle (8-10mila euro) e il divano Soriana con pouf, prodotto da Cassina (4-6mila euro), il cui disegno vinse il Compasso d’Oro nel 1969.

L’innovazione portata dal design radicale trova riscontro nel noto divano «Safari» di Archizoom (10-15mila euro), composto da quattro moduli e sei posti che si dispongono come la corolla di un fiore, fino agli esempi più contemporanei e giocosi come la poltrona Veho Ronim di Roberto Sebastian Matta in edizione limitata e numerata (4-6mila euro).

Il settore dell’illuminazione vede infine opere di Fontana Arte, Arredoluce, Arteluce, con oggetti di autori quali Max Ingrand, Angelo Lelii, Gino Sarfatti. Da segnalare di Ingrand il lampadario Dahlia, con struttura in ottone e diffusori in cristallo colorato, curvato e molato (15-20mila euro).

Max Ingrand (10mila-15mila euro)

Archizoom (stima 10mila-15mila euro)

Roberto Sebastian Matta (4mila-6mila euro)

Gabriella Crespi (stima 30mila-40mila euro)

Redazione GDA, 28 marzo 2022 | © Riproduzione riservata

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