Il nodo Commissione: intoccabile, ma...

Alessandro Martini |  | Roma

Nulla trapela, ovviamente, dell’opera svolta dalla commissione giudicatrice che ha nominato i venti nuovi direttori, composta da Paolo Baratta (presidente), Lorenzo Casini, Claudia Ferrazzi, Luca Giuliani e Nicholas Penny.

Una giuria che, nonostante sia stata giudicata «di alto profilo», è stata però messa sotto accusa non soltanto per le scelte (troppi stranieri e poco qualificati, troppo politicamente corretta...), ma per per le modalità e i criteri adottati. Che non si conoscono pienamente.

Anche i sindacati hanno criticato il meccanismo concorsuale, lamentando l’eccessiva discrezionalità delle scelte finali, successive all’analisi dei curriculum (ma le commissioni «di saggi» non sono chiamate proprio ad assumersi una responsabilità definitiva perché di qualità?), e ravvisando addirittura l’impossibilità di registare i contratti dei direttori stranieri, con estremi di incostituzionalità.

Resta la
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