Il museo dell'anno è africano

Zeitz Mocaa, Museum of Contemporary Art Africa, inaugurato in settembre a Città del Capo

Un interno dello Zeitz Mocaa a Città del Capo
Alessandro Martini |

Inaugurato in novembre dopo 10 anni di cantieri, polemiche, investimenti colossali, ambizioni geopolitiche globali e strategie culturali universaliste, il Louvre Abu Dhabi sarà il museo non solo dell'anno ma quello del decennio e oltre. Sarà, cioè, quello che il Guggenheim Bilbao è stato per gli anni ’90 del secolo scorso, o il Centre Pompidou per i ’70. Vere icone per architetti, museologi, artisti e visitatori, che avrebbero forse meritato il nostro premio di «Miglior museo 2017»: l’anno del quarantesimo compleanno del Beaubourg di Piano e Rogers (cfr. n. 372, feb. ’17, p. 20) e del ventesimo del Guggenheim di Gehry (cfr. n. 379, ott. ’17, p. 27).

Ma come molti degli anni recenti, il 2017 è stato anche affollato di nuovi musei, ricchi di architetture di giovani progettisti o di eterni maestri, di tecnologie all’avanguardia, di visioni utopiche o, piuttosto, strumenti di speculazioni
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