Il museo dell’anima di Luigi Magnani

Quarant’anni di attività della «villa dei capolavori» a Mamiano di Traversetolo

Luigi Magnani negli anni Sessanta in una fotografia di Lotte Meitner-Graf
Stefano Luppi |  | Traversetolo (Pr)

«Gino Magnani, si sa, tende ad accogliere nella sua casa solo capolavori. A ciascuno, come si dice, il suo gusto. E il suo gusto lo conduce, lo ha sempre infallibilmente condotto, ad aggirarsi sulle tracce di opere in qualche modo uniche, inimitabili, irripetibili». Così Eugenio Riccomini (in La passione e l’arte. Cesare Brandi e Luigi Magnani collezionisti, Allemandi, Torino 2006) descriveva il collezionista, musicologo, docente universitario reggiano Luigi «Gino» Magnani (1906-84) il cui straordinario lascito è rappresentato, appunto, dalla cosiddetta «villa dei capolavori» in località Mamiano.

Qui, nel 1941, la famiglia Magnani acquista dal conte Enrico Zileri-Dal Verme il complesso con un edificio al centro: sarà Gino Magnani a realizzare, nel 1965-67, su progetto dell’architetto bolognese Leone Pancaldi, due corpi aggiunti a entrambi i lati della villa per ospitare le opere d’arte via
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