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Il Memoriale Germanico ha ritrovato la memoria

Isabella Reale

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I disegni e il perimetro originale raccontano l’evoluzione del progetto e l’intento di farne il più imponente segno del Reich in Friuli

Lungo la Strada Provinciale 1, uscendo da Pinzano, poco prima della curva che porta al ponte del Tagliamento, un sentiero sale alla cima del colle dove è ubicato il Memoriale Germanico, visitabile nella parte scoperta recentemente messa in sicurezza e tappa degli itinerari della grande guerra promossi dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Eretto nel 1938 per volontà del Volsksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, fu destinato a ospitare i caduti tedeschi e austriaci della grande guerra. Nell’autunno del 1917, dopo la disfatta di Caporetto, il luogo in cui sorge il mausoleo fu teatro della battaglia del Tagliamento che permise il ripiegamento sul nuovo fronte del Piave rallentando l’offensiva austro-tedesca, che sfondò a Cornino, poco più a nord. Il Memoriale fu l’ultimo di una serie di monumenti simbolici voluti dal Reich per celebrare la conquista della sponda destra del Tagliamento, insieme a Quero, Feltre, Pordoi, Merano e Tolmino, tutti progettati dall’architetto monacense Robert Tischler (1885-1959), autore di sacrari tedeschi in Europa e in Africa.

L’imponente architettura domina il paesaggio circostante ed è stata concepita come sequenza di ambienti che si sviluppano da nord a sud, da un ingresso con tribune destinato alle adunate all’arena ossario, fino al castello della morte: uno spazio d’onore terminante con una terrazza affacciata sulla valle del Tagliamento, costruito con masegni ciclopici. Incompiuto e bombardato durante la seconda guerra mondiale, il Memoriale fu utilizzato per scopi militari. Nel 2004 fu acquisito dal Comune di Pinzano al Tagliamento, che per l’anniversario della grande guerra ha avviato un primo intervento di manutenzione conservativa.

Con un accurato studio stratigrafico il laboratorio di Mauro Vita ha restituito il perimetro originale e le quote dell’area d’ingresso, liberandola dalla vegetazione e riportando in asse i masegni dispersi. Grazie all’interessamento di Onorcaduti del Ministero della Difesa, questo primo intervento ha inoltre permesso il ritrovamento del progetto originale disperso dell’architetto Tischler. I disegni datati 1939-41 raccontano l’evoluzione del progetto e l’intento di farne il più imponente segno del Reich in Friuli. Avvolto fino a pochi mesi fa dall’oblio e dalla vegetazione, incompiuto (anche per un riscatto patriottico del comando italiano che nel pieno della seconda guerra mondiale ne rallentò la realizzazione) e suffragato dagli ultimi progetti esecutivi del suo architetto che ne permettono la piena lettura e l’auspicabile recupero, il memoriale è ora pronto a  svolgere il ruolo non solo di esempio architettonico, ispirato da una geometria ideale ed esoterica, ma anche di monito permanente della storia di due guerre mondiali.

Isabella Reale, 07 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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