Il meglio e il peggio di una fiera di «mezz’età»
Potrebbe essere curioso e forse interessante applicare ad Arte Fiera 2015, anche con un briciolo di ironia e divertissement, il meccanismo della consueta inchiesta «Il meglio e il peggio» di «Il Giornale dell’Arte». Nella sezione dedicata al peggio la prima menzione la merita senza dubbio l’incredibile spettacolo dei bagarini che avvicinavano le persone pazientemente in attesa in lunghe e lente code della biglietteria. Segno indubbio di successo, ma qualcuno avrebbe potuto chiedersi: «Che cosa penseranno gli stranieri?». Purtroppo subito si sarebbe rassicurato perché a Bologna di stranieri non ce n’erano proprio. Questa è la seconda nota negativa. I collezionisti stranieri a Bologna non vengono e allo stesso modo latitano le gallerie straniere.
È vero, Bologna è una fiera nostrana. Ma questa che sembrerebbe una sua debolezza, potrebbe invece dimostrarsi la sua forza. Due anni fa a Basilea si potevano
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