Il marmo dell’Acropoli per la chiesa di Calatrava

La nuova chiesa greco-ortodossa e santuario nazionale di St Nicholas, l’unico luogo di culto distrutto durante l’attacco al World Trade Center di New York l’11 settembre 2001, è stata inaugurata dopo anni di intoppi finanziari, legali e burocratici

La chiesa greco-ortodossa e santuario nazionale di St Nicholas a New York
Gabriella Angeleti |

La nuova chiesa greco-ortodossa e santuario nazionale di St Nicholas, l’unico luogo di culto distrutto durante l’attacco al World Trade Center di New York l’11 settembre 2001, è stata inaugurata dopo anni di intoppi finanziari, legali e burocratici. Il progetto, costato 57 milioni di dollari, è stato realizzato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, il cui disegno è stato ispirato da un mosaico della Vergine seduta che tiene in braccio il Bambino Gesù, scoperto durante una visita alla Moschea di Santa Sofia a Istanbul, già chiesa greco-ortodossa e patrimonio mondiale dell’Unesco.

L’inaugurazione della chiesa, consacrata a luglio, segna il culmine della ricostruzione dell’intero complesso del World Trade Center, costato 3,9 miliardi di dollari e sviluppato dall’Autorità portuale di New York e del New Jersey. La nuova chiesa è stata realizzata dall’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America interamente grazie a donazioni e finanziamenti privati. L’accordo per la costruzione della chiesa nel Liberty Park di Manhattan era stato raggiunto nel 2008 e poi abbandonato fino al 2011 per problemi logistici. Il progetto si è nuovamente arenato nel 2017 per mancanza di fondi. La chiesa interreligiosa sostituisce l’edificio originale, che si trovava in un palazzo del XIX secolo, e fu inaugurata nel 1919 al 155 di Cedar Street. La chiesa fu distrutta dal crollo della Torre Sud del World Trade Center. 

Poche reliquie della chiesa sono state recuperate dalle macerie ma un’icona di Agios Dionysios di Zante, il santo patrono dell’isola greca di Zante, sarà esposta seppur danneggiata. Una delle caratteristiche principali del nuovo edificio è la sua facciata in marmo traslucido, donato dallo Stato greco. «Il marmo pentelico è stato estratto dalla stessa montagna da cui Eracle estrasse la roccia per costruire l’Acropoli e il Partenone ad Atene più di duemila anni fa, spiega Michael Psaros, presidente dei Friends of Saint Nicholas. È l’unica occasione in cui il Governo greco ha permesso che questo marmo lasciasse la Grecia». Le lastre hanno uno spessore tale da permettere «al sole di passare letteralmente attraverso la cortina di marmo, facendo risplendere il santuario dall’interno».

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