Il marmo d’Aquitania soffre i bagni frequenti

Il restauro del 14mo «quaderno della Procuratoria» nel punto più critico della Basilica di San Marco

Il portale di San Pietro nella Basilica di San Marco dopo il restauro
Lidia Panzeri |  | Venezia

Il quattordicesimo dei «Quaderni della Procuratoria» è intitolato Le colonne in marmo di Aquitania del portale di San Pietro. Trovandosi nel nartece, il punto più critico della Basilica che si allaga anche in caso di un’acqua alta di appena 70 cm, la base delle colonne era fortemente degradata, ma anche il fusto, per l’umidità di risalita.

«Dopo la disastrosa alluvione del 12 novembre del 2019 non è stato preso alcun provvedimento per contenere il fenomeno dell’acqua alta», stigmatizza il primo procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin. I restauri comunque saranno ultimati nel 2021, annota il proto della Basilica Mario Piana.

Il pregiato marmo di Aquitania è molto diffuso nella Basilica: le colonne più antiche provengono dall’Alto Adriatico, dallo spoglio della Basilica di Aquileia, altre da Bisanzio, specie dopo la conquista del 1204.

Nel «Quaderno» figurano saggi di Mario Piana (consolidamento delle coppie di colonne), Simonetta Minguzzi (decorazioni dei capitelli), Lorenzo Lazzarini (caratteristiche del marmo d’Aquitania), Fabrizio Antonelli e Elena Tesser (indagini archeometriche sui capitelli) e Antonella Fumo (restauro delle colonne di Salomone ai lati del portale di San Clemente).

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