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Silvia Mazza
Leggi i suoi articoliI primi dieci anni della Soprintendenza del Mare sono consegnati alle pagine dell’«autobiografia» Memorie di mare. Un mare di memorie, dedicata a una delle più interessanti conquiste istituzionali nel settore dei beni culturali, «inventata» in Sicilia nel 2004 dall’allora assessore regionale Fabio Granata. Il racconto inizia dai primi passi del gruppo di volontari che in seno all’amministrazione regionale dei beni culturali decisero di inaugurare un nuovo modo di fare cultura in Sicilia e procede a più voci con la descrizione di tutte le attività che si sono andate sviluppando nel corso degli anni fino alla nascita della prima Soprintendenza del Mare che si occupa della ricerca, studio, protezione e valorizzazione del patrimonio culturale del mare siciliano, ma anche del Mediterraneo in senso lato, con uno sguardo attento anche al mare di paesi lontani.
La storia di questa speciale Soprintendenza, che s’identifica, salvo brevi interruzioni, con colui che ne è stato a capo fin dalla nascita, Sebastiano Tusa, è un affresco in cui le molteplici attività di carattere scientifico sono intercalate ad aneddoti che mettono in valore il lato umano di un mestiere così insolito, realizzato con passione all’interno di una pubblica amministrazione, contribuendo, come ha detto lo stesso Tusa, a «un’immagine della Sicilia nel mondo non come terra di negatività, ma di eccellenza e di bellezza».
Il libro può essere scaricato dal sito www.regione.sicilia.it/beniculturali/archeologiasottomarina
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