Il Macte di Caterina Riva è provincialmente etico
Dopo anni trascorsi all’estero, la curatrice approda al Museo d’arte contemporanea di Termoli e porta architettura e design nel Premio Termoli, giunto alla 62ma edizione

Nella cittadina affacciata sull’Adriatico, il Macte, Museo d’arte contemporanea di Termoli, da settembre ha imboccato un nuovo corso con, alla sua guida, la 41enne Caterina Riva. «È una fondazione pubblica e privata creata a inizio 2019», premette la curatrice e critica d’arte che è rientrata in Italia dopo molte esperienze all’estero, da Londra alla Nuova Zelanda, a Roma all’Istituto Svizzero (di cui è stata curatore associato nel 2015-16). Nel 2017-19 ha vissuto a Singapore, dove è stata curatrice all’Institute of Contemporary Arts.
«Il Macte è un piccolo grande esperimento. La sfida è creare un’eccellenza museale di arte contemporanea nella provincia molisana. Essere fuori dai grandi centri può essere una carta a favore per fare buone cose in maniera etica», afferma. In che modo? «Nella gestione, nella programmazione, nei rapporti con artisti, curatori e pubblico considero l’etica preponderante. Questo diventerà più visibile con la prima mostra da me curata, “Le tre ecologie”, nel 2022. Significa immaginarsi una mostra come un organismo complesso che non muore con l’inaugurazione, che ragiona sulla vita delle opere, sui materiali utilizzati. L’etica è un’attitudine».
La direttrice vede il Macte «anche come un laboratorio di produzione per creare nuove opere insieme agli artisti». Rientrano in questo quadro l’acquisizione di un’opera di Bruna Esposito e nel 2022 una personale di Renato Leotta: entrambi figurano insieme a Giuseppe Stampone tra i vincitori nelle Arti visive del 62esimo Premio Termoli 2021, manifestazione in cui Caterina Riva ha introdotto una sezione di architettura e design.
Proprio il Premio, secondo Riva, differenzia il Macte da altri musei: «Abbiamo una collezione di 500 pezzi che si allarga ed è sempre più aperta ai nuovi linguaggi. Abbiamo il compito di preservare e fare ricerca sulla storia gloriosa del Premio che esiste dal 1955. Non abbracciamo una tendenza, vogliamo allargare gli orizzonti». Anche verso i visitatori: «Il Macte è una realtà nuova in una città che vive soprattutto d’estate. Per ora abbiamo reso gratuito l’ingresso per aprirci a un pubblico più vasto». Sono in programma le aperture di una nuova ala e della prima biblioteca d’arte contemporanea del Molise.
