Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Chiara Coronelli
Leggi i suoi articoli«Avevo dodici, tredici anni. Erano le 6 e 30 del mattino. Improvvisamente mi imbatto in tre corpi appesi al centro della piazza, vicino al negozio di mio padre dove andavo ogni giorno».
Sono le vittime di un’esecuzione pubblica a Damasco, ancora oggi nella memoria di Hrair Sarkissian; il negozio è il laboratorio di fotografia a colori aperto dal padre, la «scuola» frequentata prima dell’accademia Rietveld di Amsterdam.
Nascono da questo terreno le «Execution Squares», lavoro che nel 2008 porta il suo percorso alla ribalta internazionale, fino al Leone d’Oro all’ultima Biennale di Venezia.
Nato nella capitale siriana nel 1973 da una famiglia armena fuggita al genocidio nel 1915, Sarkissian utilizza i codici della fotografia documentaria sottolineandone i limiti. Racconta la storia dell’Armenia, dell’Egitto e della Siria attraverso scenari a volte reali, altre volte risultato di ricostruzioni e assemblaggi, spesso organizzati in serie.
«Back to the Future» è la prima personale che gli viene dedicata in Italia, allestita fino al 21 febbraio nella sede della Fondazione Carispezia (catalogo Skira). Curata da Filippo Maggia, illustra l’intera ricerca dell’autore in 86 fotografie e un video.
La selezione comprende i ritratti di «Zebiba»; gli ex luoghi di culto di «Churches»; le strutture avvolte nel buio di «Construction»; gli edifici abbandonati ancora in costruzione di «Stand Still»; il ricordo reso con «Sarkissian Photo Center and My Father & I»; la distruzione della casa in cui è cresciuto, con l’implosione del modellino proiettata sui due schermi dell’installazione «Homesick».
Altri articoli dell'autore
Abbandonato il progetto londinese causa Brexit e pandemia, l'istituzione «ripiega» annunciando l’apertura di tre nuovi poli preparandosi a diventare uno dei più grandi musei privati al mondo
Unseen Photo Fair torna al Cultuurpark Westergasfabriek di Amsterdam con il nuovo direttore Roderick van der Lee
La monografica di Walter Niedermayr a Camera tocca i temi fondanti della sua opera, dove spazio e presenza umana si confrontano attraverso uno spettro che va dai ben noti paesaggi alpini all’architettura, dagli interni alle distese urbane
Paul Graham all'Icp cura una collettiva «sulla fotografia e sull’atto di vedere il mondo» nel XXI secolo