Il lenzuolo dell’Angelico accanto alla Sindone

Anna Maria Farinato |

Nei suoi oltre 500 anni di vita, il «Compianto sul Cristo morto» di Beato Angelico ha subito più volte l’aggressione dell’acqua, riportandone gravi ferite. Colpa della sua collocazione originaria, l’Oratorio della Compagnia di Santa Maria della Croce di Firenze per cui la tavola era stata ordinata, troppo vicino all’Arno. Scampato alla rovinosa alluvione del novembre 1966, perché trasferito nel frattempo nel Museo di San Marco, beffardamente, quasi mezzo secolo dopo, il «Compianto» è stato colpito proprio nel luogo in cui avrebbe dovuto essere più al sicuro: l’eccezionale tromba d’aria che ha investito il capoluogo toscano lo scorso 19 settembre ha mandato in frantumi le finestre della sala dove era esposto e la pioggia ha raggiunto la superficie pittorica. I danni provocati dall’acqua e le «crestine» lungo le fibre del legno causate da movimenti del supporto ligneo hanno portato la direttrice Magnolia
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