Il Giornale dell’Arte di maggio
Il nuovo numero in edicola: 128 pagine!

È in edicola il nuovo numero di «Il Giornale dell'Arte» (n.428) mensile di informazione, cultura, economia, fondato nel 1983 da Umberto Allemandi.
GLI ARTISTI IN TEMPO DI GUERRA: in questo numero «Il Giornale dell'Arte» si concentra soprattutto sulle reazioni del mondo della cultura e dell'arte di fronte agli eventi bellici. La sezione Vernissage propone un grande Speciale fotografico dedicato alla Biennale.
L'argomento centrale del mese di maggio è la grande difficoltà con cui di questi tempi gli artisti decidono ed esprimono le proprie scelte di campo in merito al conflitto russo-ucraino. Per introdurlo «Il Giornale dell'Arte» ripropone in prima pagina Massacro in Corea,celebre opera picassiana del 1951, e si affida a Franco Fanelli, autore di un aspro articolo di fondo intitolato «Gli artisti disertori», in cui denuncia la sostanziale latitanza dell'arte contemporanea del 2022, rivelatasi nella stragrande maggioranza dei suoi maggiori esponenti non all'altezza dei compiti storici ed etici dettati dalla pandemia e dalla guerra.
L'altro focus di maggio non poteva che essere la Biennale, eVernissage, il Fotogiornale di «Il Giornale dell’Arte» si tramuta in uno Speciale di 24 pagine che racconta la manifestazione veneziana in tutti i suoi dettagli attraverso corrispondenze di Enrico Tantucci, Silvano Manganaro, Micaela Deiana e Camilla Bertoni. Imperdibile (e, ovviamente, molto divertente) la rassegna fotografica dedicata al meglio e al peggio delle opere esposte.
Grande risalto ha il tema del collezionismo privato, che ricorre con diversi approfondimenti in quasi tutte le sezioni del giornale.
Il Giornale delle Mostre raccoglie come sempre contributi dalle scene artistiche d'Italia e del mondo, indagando questo mese in particolare su Milano, Roma, Berlino, Londra, New York e Parigi.
Dopo una breve pausa, tornano in scena i «Primattori», il ciclo che Fanelli dedica alle figure che hanno improntato di sé, nel bene e nel male, il mondo dell'arte contemporanea: tocca ora a Vittorio Sgarbi essere passato al microscopio.
In edicola con «ll Giornale dell'Arte» di maggio 2021 il supplemento Vedere in Emilia-Romagna.
NOTIZIE
Uomini in tutù nelle miniere del Donbass
David Elliott, curatore specializzato in arte d’avanguardia sovietica e russa, ricostruisce la breve ma intensissima storia dell'arte contemporanea in Ucraina dalle origini alla presenza alla Biennale di Venezia 2022.
Negli anni ’80 l’arte contemporanea ucraina era inesistente. Poi è stata un’esplosione di sperimentazione e provocazioni, in gallerie private e spazi pubblici. Fino alla nascita della Biennale di Kiev e del PinchukArtCentre.
NOTIZIE
Ma era necessario fare arte nella Russia di Putin
Intervista a Francesco Manacorda di Alessandro Martini.
Curatore giovane, brillante e di lungo corso (prima direttore di Artissima a Torino, sua città natale, dal 2010 al 2012, poi alla guida della Tate Liverpool), Francesco Manacorda, 48 anni, è stato dal 2017 direttore artistico della V-A-C Foundation, da cui si è dimesso a inizio marzo, a ridosso dell’invasione russa dell’Ucraina.
«Credo che la Russia per i prossimi dieci o vent’anni sarà veramente molto isolata. Ed è un grande peccato, perché la cultura contemporanea russa ha un valore internazionale di assoluto rilievo, collocata in una lunga tradizione che è una costola della cultura mondiale. Senza Dostoevskij non ci sarebbe Murakami, per dire... I due artisti che avrebbero dovuto rappresentare la Russia alla Biennale di Venezia, Kirill Savchenkov e Alexandra Sukhareva, hanno loro stessi fatto un passo indietro, ma sono artisti meravigliosi con moltissimo da dire su temi sia locali sia internazionali. Così come Taus Makhacheva, più conosciuta perché ha fatto molte Biennali. Senza contare pensatori, scrittori, musicisti di classica ed elettronica... Sono tutte possibilità e orizzonti che si chiudono per noi tutti, e che invece con il nostro lavoro stavamo cercando di aprire sempre più»
NOTIZIE
Che fine farà la mia collezione
Inchiesta di Ada Masoero sui numerosi collezionisti privi di eredi diretti che sognano una condivisione con la collettività. In coda all'articolo il Team Art di LCA Studio Legale indica le vie legali percorribili e preferibili per i privati.
«I musei pubblici sarebbero lo sbocco naturale, ma spesso non sono attrezzati o sono bloccati da lacci burocratici»
DOCUMENTI
Voli, trasvolate e scivoloni del pipistrello biondo
Il Primattore di maggio è Vittorio Sgarbi e Franco Fanelli ce lo spiega da par suo.
«È a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta che prende sostanza il personaggio Sgarbi, critico d’arte e parlamentare un po’ dannunziano e un po’ cortigiano in stile Pietro Aretino»
MUSEI
Ma per gli artisti il mondo è ancora wonderful
Guglielmo Gigliotti incontra Bartolomeo Pietromarchi, direttore di MaXXI Arte.
130 nuove opere in sei anni: MaXXI Arte è un museo che si autogenera di continuo per tornare a «capire il mondo» e lancia MaXXI Metaverso, nuovo social space virtuale e interattivo.
«La collezione non è solo una raccolta di opere valide, ma è un racconto di artisti che sono passati di qui: le opere non raccontano solo sé stesse, ma la storia dell’istituzione che le ha volute»
LIBRI
Vi spiego come dovete proteggere l’arte che vendete
Intervista-recensione di Arabella Cifani a Silvio Mele, comandante del Nucleo dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, autore del libro La protezione del patrimonio culturale dalle aggressioni criminali. Il controllo commerciale e il tracciamento dei beni antiquariali e d’arte.
«L’intento è manualistico e pragmatico e intende contribuire allo sviluppo dei temi inerenti al controllo della documentazione di origine e provenienza delle opere antiquariali e d’arte. Il tema fondamentale è la normativa che disciplina il tracciamento dei beni antiquariali inteso quale narrazione che ricostruisce la filiera possessoria dell’opera e ne delinea le vicende storiche, a tutto beneficio della trasparenza del mercato. Lo scopo di questo lavoro è dunque di offrire agli operatori commerciali specializzati, agli operatori di polizia e a tutti coloro che intendono dedicarsi al commercio di questi beni, una panoramica generale dell’impianto normativo sul commercio d’arte»
RESTAURO
Intesa di Stato
Emmanuele Bo presenta la 19ma edizione di «Restituzioni». 200 manufatti da ogni angolo del Paese nella mostra di imminente apertura nella nuova sede napoletana delle Gallerie d’Italia.
Nato nel 1989 in Veneto, «Restituzioni» è il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura. Nella prima edizione si contavano appena dieci opere, solo venete; ora si è arrivati a 87 nuclei di opere restaurate, per un totale di oltre 200 manufatti che coprono un arco cronologico di 26 secoli.
MOSTRE
Gli emiliani di Poletti ospiti in Palazzo Fava
Valeria Tassinari recensisce una mostra bolognese che propone opere sceltissime provenienti dalla collezione Poletti: quattro secoli della scuola artistica emiliana, tra presenze femminili e opere inedite.
Michelangelo Poletti è un imprenditore che, spinto da una passione trentennale e da una costante attenzione per il mercato antiquario, possiede ormai una vastissima quadreria. Abitualmente custodita nel Castello di San Martino di Soverzano, la raccolta, ha un ampio nucleo dedicato alla pittura emiliana e proprio da questo nucleo attinge la selezione di 85 opere ora allestita e presentata al pubblico fino al 24 luglio nelle sale di Palazzo Fava, nel cuore di Bologna.
MOSTRE
Superbamente superbarocca
Torna l'appuntamento con le visite d'autore proposto dalla rubrica «Una mostra in compagnia di …»: Giacomo Montanari racconta l'esposizione genovese inserita nel progetto «SuperBarocco. La forma della Meraviglia», visitabile a Palazzo Ducale fino al 10 luglio.
«In sintesi, la mostra di Palazzo Ducale è un viaggio intenso e serrato attraverso opere che difficilmente si ritroveranno (per almeno altri trent’anni) di nuovo faccia a faccia, costruendo dialoghi, percorsi e occasioni di scoprire e stupirsi della qualità altissima di un fenomeno, il Barocco genovese, degno di una capitale culturale che potè, come Roma, determinare il costruirsi di linee artistiche di rilievo e riferimento internazionale»
MOSTRE
Centre Pompidou - La gratuità della pittura
Cristina Beltrami racconta come il museo parigino onora Giorgio Griffa e la sua donazione di 18 opere realizzate tra il 1969 e il 2021.
«Lo Spazio Focus del Centre Pompidou celebra l'artista con una piccola quanto efficace e ricca monografica in cui Christine Macel, che già aveva invitato l’artista alla Biennale di Venezia nel 2017, ripercorre l’intera carriera di uno dei protagonisti della pittura astratta europea (fino al 27 giugno)»
ECONOMIA
Carolyn Christov-Bakargiev dialoga con Beeple - Nulla a che vedere con le criptovalute
L'intervista a Beeple di Michela Moro in occasione di una mostra in corso al Castello di Rivoli, in cui il direttore del Museo incontra il terzo artista vivente più quotato al mondo.
La scommessa è che molto rapidamente l’arte digitale venga riconosciuta un mezzo espressivo come gli altri.
«Penso che si possano usare gli Nft come una sorta di tela e come qualcosa di più di un mezzo, oppure che possa anche essere usato solo come un certificato di proprietà, e questo onestamente è inserito nella maggior parte dei lavori che ho fatto. L’opera, in realtà, è l’immagine che ho fatto, l’idea che c’è in quell’immagine, il colore, la forma, la composizione ecc. L’Nft è un modo per dire «Io possiedo questo», un modo per fornire scarsità a quell’arte digitale»
VERNISSAGE SPECIALE BIENNALE
La mostra centrale di Enrico Tantucci, I padiglioni ai Giardini di Silvano Manganaro, Il Padiglione Italia e I padiglioni all'Arsenale di Micaela Deiana e I Padiglioni in città di Camilla Bertoni. Intorno a questi corrispondenze ruota lo strepitoso e completissimo reportage fotografico dalla Biennale di Venezia che «Il Giornale dell'Arte» regala ai lettori del numero di maggio.
Il dono esclusivo per gli abbonati 2022:
la stampa di GIULIO PAOLINI con la firma autografa dell’artista
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