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Felice Beato, Lottatori di Sumo durante il combattimento, 1863-1868, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-collezione Malandrini Firenze

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Felice Beato, Lottatori di Sumo durante il combattimento, 1863-1868, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-collezione Malandrini Firenze

Il Giappone colorato a mano

Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama alla Fondazione Matalon di Milano

Chiara Coronelli

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Milano. È il 25 agosto del 1866 quando Italia e Giappone siglano il Trattato di amicizia e di commercio, con il quale i due Paesi si impegnano, come riporta il primo articolo dell’accordo, a realizzare una «pace perpetua ed amicizia costante tra Sua maestà il Re d’Italia e Sua maestà il Taicoun, i loro eredi e successori».
È nella scia delle manifestazioni che quest’anno celebrano il 150° anniversario di quella storica firma, che si inserisce «Alla scoperta del Giappone. Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama 1860-1910», la mostra allestita fino al 30 giugno alla Fondazione Luciana Matalon. Curata da Emanuela Sesti, e prodotta dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia con la stessa Fondazione milanese, presenta 110 stampe vintage colorate a mano, e tre preziosi album-souvenir dell’epoca, con copertine in lacca madreperla e avorio, tutto materiale provieniente dalla collezioni del Museo Alinari di Firenze.

In Giappone il primo apparecchio per dagherrotipi compare a Nagasaki alla fine degli anni Quaranta dell'Ottocento, mentre i primi studi fotografici aprono due decenni più tardi, ancora a Nagasaki e a Yokoama. È qui che nel 1863 giunge Felice Beato, fotografo veneziano nato a Corfù intorno al 1832, e naturalizzato inglese, che dopo aver lavorato a Costantinopoli durante la guerra di Crimea, e poi in India e Cina, arriva a Yokohama, dove resterà per quindici anni.
Con Charles Wirgman, pittore specializzato nella coloritura a mano delle stampe, apre lo studio «Beato & Wirgman, Artists & Photographers», che finisce con l’imporre un proprio stile, tanto da configurarsi presto come una vera e propria scuola. I numerosi passaggi che subirà il suo archivio, a partire dal 1877 quando viene ceduto da Beato al barone Raimund von Stillfried, che a sua volta nel 1885 lo lascerà ad Adolfo Farsari e Kusakabe Kimbei, rendono difficile l’attribuzione delle singole stampe ai vari autori, tra i quali vanno comunque ricordati, oltre a Farsari e Kimbei, Kajima Seibei, Tamamura Kozaburo, Kuichi Uchida.

Il percorso si snoda attraverso una gran varietà di soggetti che vanno dal ritratto, ai paesaggi, alle scene di strada, alla veduta urbana: da un giovane principe con al fianco la sua katana a un gruppo di danzatrici; dallo spettacolo del Monte Fuji alle cascate di Shiraito; dal ponte Kintai a Suo, al parco del principe Hotta a Tokyo. E poi ancora i giocatori di dadi in un cortile, le geishe sotto un portico, i venditori di abiti usati, gli interni delle case con tatami, una panoramica sul quartiere di Honcho a Yokohama, una zona commerciale di Osaka, le donne in risciò, una tea house, gli attori in scena. È attraverso queste albumine e i colori pastello che le animano, che quel mondo raggiunge l’Occidente, custodito in album preziosi e in immagini uniche, che i viaggiatori riportano a casa come souvenir.
La rassegna espone anche le 42 stampe del celebre Japan, album realizzato nel 1868 da Felice Beato, di cui esistono pochi esemplari, dove le immagini sono corredate da testi in inglese composti da James William Murray, autore di numerose guide, e contenuti in una cornice affiancata alle immagini.

Felice Beato, Lottatori di Sumo durante il combattimento, 1863-1868, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-collezione Malandrini Firenze

Felice Beato, Samurai e ufficiali giapponesi del clan Satsuma durante la guerra Boshin, 1868, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA),Firenze

Scuola di Yokohama, Ritratto di una giovane geisha, 1885-1895, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA),Firenze

Kusakabe Kimbei, Whispering. Conversazione sussurrata tra due geishe accanto a un paravento, 1885-1895, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze

Felice Beato, Due attori del teatro tradizionale giapponese, 1865 ca, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-collezione Favrod Firenze

Scuola di Yokohama, Imbarcazioni a vela a Tagonoura, sullo sfondo il monte Fuji, 1890 ca, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA), Firenze

Chiara Coronelli, 03 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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Il Giappone colorato a mano | Chiara Coronelli

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