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Il Galion riprende il mare

Massimiliano Capella

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Rinasce uno storico marchio di profumi fondato nel 1930 dal principe Murat: nuove ragranze per rinverdire i fasti di celebri essenze che intrecciarono la loro storia con l’alta moda

Le storie d’arte, innovazione e stile che alcuni brand della moda possono raccontare fanno la differenza in un mercato stanco e ripetitivo sempre più alla ricerca di archivi da rilanciare, nei quali affondare le mani per recuperare un nuovo slancio creativo. Accanto al rilancio delle maison Lanvin, Schiaparelli e di altri brand meno celebri, si è recentemente assistito alla rinascita di Le Galion, marchio di profumi ispirato alle maestose navi cinque e seicentesche, fondato nel 1930 dal principe Murat, discendente di Gioachino Murat, cognato di Napoleone I. La maison si appresta ora a presentare in Italia nuove fragranze, tra le quali «Cologne» e «Cologne Nocturne», create da Rodrigo Florès-Roux, nuovo «naso» di Le Galion. È il grande profumiere Paul Vacher a rendere però leggendaria la maison, rilevata nel 1935 dal principe Murat e, già nel 1936, portata al successo con la produzione di «Sortilège» che diventa la firma olfattiva del prestigioso «Stork Club» di New York.

Nell’arco di trentacinque anni seguono una serie di profumi che identificano un’epoca, con fragranze come «Iris», «Tubéreuse», «Special for Gentlemen», «Frac», i famosissimi e rinomati «Snob» e «Whip», caratterizzati anche da manifesti pubblicitari per l’epoca all’avanguardia, disegnati dall’artista Claude Maurel. Le fragranze e la grafica di questi profumi, creati tra il 1952 e il 1953, sembrano essere una sintesi della società degli anni Cinquanta, dominata dalle foto di moda che mostrano donne dall’aspetto freddo e duro, vagamente altezzoso per non dire, appunto, snob. Modelle con un’aria pensierosa, indifferenti e marmorizzate con lo sfondo della Torre Eiffel o dei grattacieli di Manhattan; la maestosità del New Look ha dato loro un tono da alta borghesia. È il momento dei completi twin-set, tacchi alti e fili di perle. I titoli dei film dell’epoca riflettono questa propensione agli ambienti di lusso: «Colazione da Tiffany», «Alta società», «La contessa scalza» e «Come sposare un milionario».

Paul Vacher riesce a rendere il profumo di un’epoca e, ormai apprezzato come uno dei maestri della profumeria moderna, presta il proprio talento anche per altre case di moda creando «Miss Dior» per Christian Dior e «Arpège» per Lanvin. Quando Paul Vacher muore improvvisamente nel 1975 la figlia Dominique De Urresti, che aveva studiato con il padre e collaborato con lui per un decennio, diventa il nuovo «naso» della maison, ma la scomparsa del profumiere segna l’inizio di un lungo periodo di decadenza e di oblio del marchio, destinato a durare fino agli inizi di questo secolo quando, casualmente, Nicholas Chabot, girovagando per mercatini parigini, trova una boccetta di profumo Le Galion. Rinascono così i profumi d’eccezione, «Sortilège» (1936), «Tubéreuse» (1937), «Iris» (1937), «Special for Gentleman» (1947), «La Rose» (1950), «Snob» (1952), «Whip» (1953) e «Eau Noble» (1972), le creazioni più rare e di qualità nate sotto il segno di un’eleganza di altri tempi.

Massimiliano Capella, 24 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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