Il futuro della fotografia è a Lagos

Al MoMA la ventisettesima edizione di una collettiva che fa il punto sull’evoluzione della pratica fotografica attraverso gli scatti di giovani talenti internazionali

«Bar Beach, Victoria Island, Lagos» di Akinbode Akinbiyi, dalla serie «Sea Never Dry», 2006. Cortesia dell’artista. © Akinbode Akinbiyi
Gilda Bruno |  | New York

Dopo tre anni torna «New Photography», uno degli eventi più attesi della programmazione del MoMA: una collettiva che fa il punto sull’evoluzione della pratica fotografica attraverso gli scatti di giovani talenti internazionali. Questa 27ma edizione, in programma fino al 16 settembre, è la prima a riportare lo sguardo sulla realtà artistica di una singola città, inaugurando questo nuovo format con Lagos, capitale commerciale della Nigeria.

Partecipi della vibrante atmosfera creativa di Lagos, madrina del famoso festival fotografico «Lagos Photo», e cuore pulsante della scena artistica dell’Africa occidentale, gli artisti selezionati (Kelani Abass, Yagazie Emezi, Amanda Iheme, Abraham Oghobase, Karl Ohiri, Logo Oluwamuyiwa e Akinbode Akinbiyi) superano la concezione di «fotografia come documento» per rapportarsi a essa attraverso il filtro della loro storia personale e affrontare la complessità della società odierna sezionandone le sfide politiche, sociali e culturali in racconti visivi di rilevanza globale.

Come racconta la curatrice Oluremi C. Onabanjo, «la fotografia non è più solo un mezzo per registrare ciò che ci circonda, ma un prisma centrale attraverso cui l’esperienza vissuta viene creata e condivisa. “New Photography 2023” unisce il lavoro di sette artisti che scandagliano le profondità del mezzo fotografico ed estraggono le sue correnti spaziali, sociali e storiche per dare spazio a forme più sfumate di percezione e incontro».

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