Il funghetto dell’ortolano

Gaggero & Luccardini |  | Chiappazzo (Genova)

Caro Gaggero,
In mezzo a enormi caseggiati di cemento, case di pietra e muraglioni di sostegno, ho scoperto a Genova una linda e prismatica stanzetta con una sola, grande finestra. Per esistere ha bisogno di un solo pilastro e la cosa (non certo la casa) somiglia a un funghetto candido, di quelli che sembrano edibili ma poi ti avvelenano. Priva di qualsiasi connessione con gli edifici che le incombono intorno, a me sembra che sia la stanza dell’ortolano. Il posto dove uno va a ripararsi mentre guarda la pioggia che bagna i suoi cavoli e il basilico. È un’opera onirica, piccolina e innocua, ma è anche un punto esclamativo a fianco delle prolisse righe architettoniche che ha nei pressi.
Era davvero necessario riempire questo spazio di rutilanti volumi oppure lo si poteva punteggiare di casette a fungo come questa? Luccardini

Caro Luccardini,
Certamente l’idea di punteggiare l’intorno di casette a
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