Il dovere di costruire bene

Miriam Panzeri |

Una nuova fortuna attende il libro che Geoffrey Scott (1884-1929), studioso inglese membro della cerchia di Bernard Berenson a Firenze, pubblicò a Londra dapprima nel 1914 e, in seguito a un aggiornamento, nel 1924. Un fatto però rimane invariato: la traduzione eseguita nel 1939 da Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto e moglie dello storico Raimondo Craveri. Già pubblicato da Dedalo, L’architettura dell’Umanesimo viene oggi riproposto da Castelvecchi, forse nella speranza di risuscitare qualche forma di dibattito storico e progettuale sull’architettura; perché, di fatto, non si discute propriamente o soltanto dell’architettura dell’età dell’Umanesimo tout court (che, per l’autore va da Brunelleschi a Palladio e che prosegue, nella progettazione inglese, per altri due secoli), bensì del concetto di architettura e del significato di cui essa, in quanto arte pensata dagli uomini per gli uomini, debba
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