Il Corridoio Unesco di Brescia attraversa 1.700 anni

Una passeggiata di quasi un chilometro immersa nel verde unirà in un unico percorso pedonale l’area del Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia

Il Capitolium (o Tempio Capitolino) in Piazza del Foro a Brescia Il chiostro San Salvatore del Museo di Santa Giulia «Untitled» (2019) di Ariel Schlesinger nel viridarium
Ada Masoero |  | Brescia

Quello che sta per realizzarsi a Brescia sarà un percorso nel verde di quasi un chilometro, libero dalle auto, che attraverserà, congiungendoli, i siti più importanti del patrimonio storico e archeologico della città. Promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, con la locale Soprintendenza e con il supporto di Camera di Commercio di Brescia, Fondazione CAB e Regione Lombardia, si chiamerà Corridoio Unesco, poiché si svolgerà nell’area che va dal Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia, entrata nel 2011 a far parte del Patrimonio Mondiale Unesco, all’interno del sito «I Longobardi in Italia», diffuso là dove si estendevano i loro Ducati, da Cividale a Benevento.

Sarà aperto gratuitamente a cittadinanza e i visitatori, cui offrirà una passeggiata con due nuove «piazze» verdi, incastonate tra le architetture romane del santuario repubblicano (uno spazio magnifico, affrescato, del I secolo a.C.), il Capitolium, del 73 d.C., il teatro (II secolo d.C.) e il complesso monastico di Santa Giulia.

Questo, già monastero femminile benedettino (oggi sede del Museo della Città), fondato nel 753 dal re longobardo Desiderio con la moglie Ansa, riunisce numerosi tesori architettonici, dalla basilica longobarda di San Salvatore all’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, dal Coro delle Monache alla chiesa cinquecentesca di Santa Giulia, ai chiostri e al Viridarium delle Domus romane: da un estremo all’altro, un palinsesto di 1.700 anni di storia della città, oggi spezzato fisicamente e idealmente.

Due, ora, gli ingressi, affacciati sulla trafficata via dei Musei (l’antico decumano massimo), due i biglietti d’ingresso e, fra i due siti, anticamente uniti, una disturbante immersione nella città di oggi, che, nota Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, «spezza l’unitarietà storica e architettonica di questo che nel 2023 sarà un grande attrattore del progetto Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura».

Con il progetto del Corridoio, che ha già ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza di Bergamo e Brescia e che prevede un costo di poco più di 850mila euro, sarà garantita per la prima volta da allora una visita all’intera zona senza soluzione di continuità, stabilendo così una nuova reciprocità tra l’area archeologica e il Museo di Santa Giulia, che avranno un unico biglietto (accessibili gratuitamente, invece, gli spazi all’aperto) e che potranno potenziarsi a vicenda, grazie anche al riallestimento della sezione romana di Santa Giulia, che entrerà così in rapporto con il nuovo allestimento della «Vittoria Alata» nel Capitolium.

Ai diversi spazi, liberati da ogni barriera architettonica, e ai musei si potrà accedere da due ingressi (con due biglietterie, a doppia percorrenza), uno dal Capitolium l’altro, da via Piamarta, al Museo di Santa Giulia («in cui ora si entra “dalla porta di servizio” di via dei Musei», evidenzia Stefano Karadjov, direttore di Brescia Musei).

L’accesso al Capitolium, ora asfaltato, sarà riqualificato con la nuova pavimentazione di grandi lastre in diorite dell’Adamello fiammato, così come l’intera via dei Musei, e, al polo opposto del Corridoio, «anche nel Viridarium, un prato bellissimo sullo sfondo Cidneo, spiega l’architetto Camillo Botticini di Arw Botticini+Facchinelli, ci sarà un percorso di pietra di Sarnico: innesti poco invasivi, che consentono di rileggere le relazioni dell’esistente».

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