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Claudia Crosera
Leggi i suoi articoliTra le iniziative ormai consolidate che la Fondazione Ado Furlan propone nel 2016 vi sono l’esposizione «Percorsi nella scultura italiana», in Palazzo Tadea a Spilimbergo dall’11 giugno al 5 novembre, e alcune mostre di arte contemporanea a Pordenone. Dal 5 novembre al 23 dicembre in Casa Furlan si potrà visitare «Ibidem. Lo spazio enciclopedico», secondo appuntamento di un progetto triennale curato da Denis Viva, finalizzato mediante la realizzazione di opere di giovani artisti all’esplorazione dello spazio espositivo (di Casa Furlan), del quale vengono indagate molteplici possibilità di fruizione e percezione. Michele Spanghero, vincitore del premio In Sesto 2015 (organizzato dal Comune di San Vito al Tagliamento nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea «Palinsesti»), sarà invece protagonista della personale «Premio In Sesto: Michele Spanghero. Vincitore dell’edizione 2015», dal 13 novembre al 23 dicembre.
L’artista nato a Gorizia nel 1979, esponente della Sound and Visual art, spiega come il proprio «orientamento estetico sia trasversale, partendo solitamente dal suono si ritrovi istintivamente ad essere tangenziale all’arte visiva. In tal senso la fotografia si rivela […] un vero e proprio correlativo della pratica musicale: l’attenzione rivolta all’elemento spaziale registra silenzi e impercettibili variazioni sonore, si sofferma su geometrie, scorci, elementi marginali dove sguardo e ascolto dello spettatore non sono saturi d’informazioni precostituite e il processo creativo può intervenire con una metodica rielaborazione semantica dei dati della realtà».
La Fondazione è inoltre da sempre impegnata nell’approfondimento della figura dello scultore Ado Furlan, di cui ha recentemente acquisito la biblioteca. A Casa Furlan dal 10 settembre al 22 ottobre, in concomitanza con pordenonelegge.it, la mostra «“Libri, libri e libri per noi tutti”. Dalla biblioteca personale di Ado Furlan (1905-71)», curata da Alessandro Scarsella, presenta i volumi più importanti di tale raccolta.
Nella stessa sede, fino al 28 giugno, la rassegna «Poldelmengo IX. Dittico per Italo e Ado Furlan» celebra invece il ricordo di due membri della famiglia Furlan, Italo e Ado junior, scomparsi a breve distanza l’uno d’altro. Il percorso ruota attorno a un dittico che Ado junior. pochi mesi prima della morte aveva commissionato al pordenonese Massimo Poldelmengo. Di proprietà della Fondazione, realizzata in memoria di Italo Furlan (primo presidente della Fondazione), tale opera è composta da una scultura e da una tela sulla quale sono impresse fotografie di Italo Furlan scattate da Ado Jr. Si tratta insomma di una commistione di scultura, pittura e fotografia, di un felice connubio di materiali come tela, ferro, foglia d’oro e stampe fotografiche che l’artista, seguendo i fili di una poetica ormai consolidata, utilizza con grande maestria.
Figurano inoltre i bozzetti, gli studi preparatori e le immagini che ne hanno determinato la genesi. Il 21 ottobre sarà la volta di una giornata di studio organizzata a Palazzo Caiselli in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine e dedicata alla «Prova del veleno», opera del pittore Antonio Carneo (1637-92) proveniente dalle raccolte di Italo Furlan e di proprietà della Fondazione.
Sta inoltre per uscire il quaderno n. 9 della collana della Fondazione dedicata a ricerche sull’architettura e le arti visive. Intitolato Giuseppe Torres e il restauro del Castello di Spilimbergo (1912), è uno studio funzionale ai lavori di restauro dell’ala del Castello in cui è ubicata la Fondazione, che prenderanno avvio nel 2017. Tra le novità del 2016 si ricorda infine un progetto finalizzato a delineare la figura di collezionista di Italo Furlan attraverso lo studio e la catalogazione di un altro considerevole nucleo di sculture da lui lasciato in eredità alla Fondazione che sarà esposto in permanenza in Palazzo Gregoris a Pordenone nell’allestimento intitolato «Percorsi nella scultura italiana ed europea», in linea con quello ospitata in Palazzo Tadea a Spilimbergo.