Il cimitero più bello del mondo

Il cimitero per gli stranieri a Roma «Ai piedi della Piramide», che è anche il titolo della mostra aperta fino al 13 novembre alla Casa di Goethe, festeggia i suoi 300 anni di storia

Federico Castelli Gattinara |  | Roma

È la prima volta che lo si racconta attraverso oltre 40 opere tra dipinti, disegni e opere grafiche, pur trattandosi ancora oggi di uno dei luoghi più amati e più romantici della città. È «il cimitero più bello e solenne che abbia mai visto», dichiarò il poeta Percy Bysshe Shelley che vi è sepolto insieme a una nutrita schiera di altri «acattolici»: diversi colleghi poeti tra cui il romantico John Keats, il «beat» Gregory Corso, gli italiani Dario Bellezza e Amelia Rosselli, August von Goethe, il figlio del poeta, e ancora Carlo Emilio Gadda e Antonio Gramsci, tra i nomi più illustri.

In alcuni casi con tombe d’autore firmate da Giovanni Battista Piranesi, con un’antica colonna romana per un baronetto scozzese, Berthel Thorvaldsen, di cui è il medaglione-ritratto in bronzo voluto da Goethe per la lapide del figlio (oggi in copia), o lo scultore Ettore Ximenes per il comandante navale
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