Il Castello di Santa Severa, «un violino di Stradivari trattato come una cassetta di frutta»

Riapre dopo un restauro decennale l'area espositiva della manica lunga. In mostra i reperti dell'antica Pyrgi

Lastra in terracotta con figura di scudiero (palafreniere) e cavallo collocata all’angolo destro del frontone del Tempio di Uni. 510 a.C.
Federico Castelli Gattinara |

Santa Marinella (Rm). L’anno scorso la riapertura del Castello di Santa Severa; oggi, dopo più di dieci anni di restauri, è la volta della cosiddetta «Manica Lunga» al suo interno, edificio di piazzale delle Barozze dedicato ai reperti provenienti dagli scavi di Pyrgi, porto dell’antica città etrusca di Caere, l’attuale Cerveteri.
A Pyrgi, posta a una cinquantina di chilometri a nord di Roma, sorgeva un famoso santuario frequentato da Etruschi, Greci e Fenici, dove si venerava Leucothea-Ilizia, l’etrusca Uni, a cui era dedicato il tempio A. Ed è proprio la bellissima testa in terracotta dipinta di Leucothea datata a circa metà IV secolo a.C. e prestata dal Museo di Villa Giulia a Roma (che ha un’eccezionale sezione dedicata a Pyrgi), il simbolo della mostra «L’antico viaggio nel mare che nutre», aperta fino al 13 settembre. E mai tema poteva essere più contemporaneo, visto che la «dea
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© Riproduzione riservata Piccolo vaso (oinochoe) in pasta vitrea con decorazione a piume, probabilmente prodotto nell'isola greca di Rodi. Santuario meridionale. Prima metà V sec. a.C. Lamine in oro con iscrizione in etrusco e fenicio. Tempio di Uni. Copia moderna di originali della fine del VI sec. a.C. Testa di Leucothea.Scultura in terracotta dipinta, dalla lastra ad altorilievo del frontone del Tempio di Thesan /Leucothea. 350/325 a.C. Veduta aerea dell'area di Pyrgi, con in primo piano l'area del santuario e l'insenatura del porto etrusco-romano
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