Il «Caffè» di Van Gogh resta a Yale

La Corte suprema statunitense ha respinto la richiesta di restituzione agli eredi di Ivan Morozov di un dipinto confiscato dai bolscevichi al collezionista russo nel 1917

Vincent van Gogh, «Le café de nuit» (Il caffè di notte), 1888, New Haven, Yale University Art Gallery
Margherita Criscuolo |

Il «Caffè di notte» di Vincent Van Gogh (1888), conservato nella galleria d’arte dell’università statunitense di Yale e reclamato dall’erede di un collezionista russo, resterà in America. La Corte suprema americana ha infatti rigettato il ricorso presentato da Pierre Konovalov, che chiedeva la restituzione del dipinto confiscato dai bolscevichi al suo bisnonno durante la rivoluzione del 1917, mettendo il punto alla battaglia legale da questi intrapresa nel 2008.

Stimato 200 milioni di dollari, il quadro in cui Van Gogh cercò di «esprimere l’idea che il caffè è un posto dove ci si può rovinare, diventar pazzi, commettere crimini», come scrisse lo stesso artista in una lettera al fratello Theo, rappresenta il bar di place Lamartine ad Arles, la città della Provenza in cui il pittore olandese, lasciata Parigi, soggiornò circa due anni con l’intento di fondare un sodalizio di artisti che
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