Il Beaubourg chiuderà dal 2023 al 2026
È la prima volta che il museo viene sottoposto a rinnovo totale da quando è stato inaugurato

Il Centre Pompidou chiuderà per lavori di ristrutturazione tra fine 2023 e fine 2026. Costo: 200 milioni di euro. È la prima volta che il museo progettato da Renzo Piano e Richard Rogers viene sottoposto a rinnovo totale da quando è stato inaugurato, nel 1977. «Questi lavori sono una garanzia per il futuro. Si tratta di salvare il nostro primo capolavoro: l’edificio», ha affermato il presidente Serge Lasvignes.
C’erano due «opzioni» sul tavolo, ha spiegato la ministra della Cultura Roselyne Bachelot: mantenere il museo aperto durante i lavori, ma il cantiere sarebbe stato più lungo e i costi più elevati; o chiuderlo, con vantaggi su tempi e costi. Alla fine è stata scelta questa seconda opzione. I lavori sono indispensabili per adeguare i locali alle nuove norme tecniche, energetiche e di sicurezza.
Sono previsti l’ammodernamento di tutti gli impianti e delle parti meccaniche, la rimozione dell’amianto e il trattamento delle parti corrose della struttura principale. Durante la chiusura, il Musée d’Art moderne non resterà fermo e prevede collaborazioni, non solo con la sua filiale di Metz e i Beaubourg di Malaga e Shanghai, ma anche con musei francesi regionali, per far viaggiare la sua collezione: «Abbiamo a disposizione 120mila opere. Approfitteremo della chiusura per mettere in pratica la nostra grande politica di decentralizzazione», ha aggiunto Lasvignes.
Nel 2025 dovrebbe aprire anche, a Massy, nella periferia di Parigi, il Centre Pompidou Francilien, che ospiterà i depositi del museo ma anche uno spazio per mostre ed eventi. Il museo riaprirà nel 2027, in tempo per festeggiare i suoi 50 anni.