I romani erano simbolisti, futuristi, metafisici e realisti
Fino al 5 luglio, alla Fondazione Magnani Rocca trasmigra quel segmento della storia dell’arte italiana della prima metà del Novecento che animò la vita artistica della Capitale: «Roma 900. De Chirico, Guttuso, Capogrossi, Balla, Casorati, Sironi, Carrà, Mafai, Scipione e gli altri nelle Collezioni della Galleria d’Arte moderna di Roma Capitale» riunisce 100 opere esemplificative delle 3mila acquisite dal Comune capitolino alle principali rassegne d’arte del tempo. I curatori della mostra, Maria Catalano, Stefano Roffi e Federica Pirani (quest’ultima di recente nominata direttore dell’Unità Operativa Musei di Arte moderna e contemporanea della città, che comprende anche la Gam), hanno suddiviso il percorso in sezioni che ne cadenzano passaggi stilistici e atmosfere tematiche. Dal Tardonaturalismo e Simbolismo di Aristide Sartorio, Adolfo De Carolis, Duilio Cambellotti e Armando Spadini, si
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