I musei del Qatar espongono la bandiera palestinese dopo l’attacco di Hamas
La sceicca Al-Mayassa ha condiviso sui social le immagini della bandiera palestinese proiettata sulle facciate del Museo di Arte Islamica e del Museo Nazionale del Qatar

La direzione del Museo nazionale del Qatar e del Museo di arte islamica, entrambi a Doha in Qatar, ha proiettato immagini della bandiera palestinese all’esterno di entrambi i musei un giorno e mezzo dopo l’attacco del gruppo terroristico Hamas contro Israele. L’attacco ha ucciso più di 1.200 cittadini israeliani e ha portato al rapimento di circa 130 ostaggi, secondo i dati ufficiali più recenti. L’assalto a sorpresa lanciato sabato mattina ha portato a una dichiarazione di guerra da parte dello Stato di Israele contro i militanti di Hamas nella Striscia di Gaza e ha aumentato drammaticamente le tensioni diplomatiche in tutta la regione.
Israele ha lanciato un attacco di rappresaglia che, secondo quanto riportato, ha causato la morte di circa 830 persone a partire da martedì 10 ottobre, secondo una dichiarazione condivisa dal Ministero della Sanità di Gaza. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver recuperato i corpi di circa 1.500 combattenti palestinesi.
La sceicca Al-Mayassa, sorella dell’attuale emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e presidente dei Musei del Qatar, ha condiviso su Instagram e X, ex Twitter, le immagini delle bandiere proiettate la sera dell’8 ottobre con i suoi più di un milione di follower, con il messaggio: «Oh Allah, ti affidiamo la Palestina e il suo popolo». Sulle storie di Instagram, Al-Mayassa ha anche ripostato il 10 ottobre una serie di immagini e dichiarazioni pro-palestinesi, oltre a condividere un post su X dello scrittore palestinese-americano Remi Kanazi che recita: «Gli israeliani si sono sentiti palestinesi per un giorno e a quanto pare non gli piace».
La decisione della sceicca Al-Mayassa e dei Musei del Qatar di affiggere e proiettare immagini della bandiera palestinese giunge sull’onda della notizia che i mediatori del Qatar, in rappresentanza dell’emiro qatariota, stanno cercando di negoziare la liberazione, attraverso uno scambio di prigionieri, di decine di donne e bambini israeliani sequestrati dal gruppo militante il 7 ottobre e ora detenuti a Gaza, secondo quanto riportato da Reuters.