I miliardi di Würth per l’arte
Al Leopold Museum 200 opere dalla Sammlung Würth scelte dal direttore del museo

La nuova mostra primaverile del Leopold Museum, aperta dal 5 aprile al 10 settembre col titolo «Amazing. La collezione Würth» è curata dal direttore del museo Hans-Peter Wipplinger che ha avuto carta bianca nella scelta delle 200 opere da mostrare per la prima volta in Austria, scegliendo dalle oltre 20mila della collezione Würth, una delle maggiori private in Europa, iniziata dall’imprenditore tedesco Reinhold Würth (classe 1935, 84mo nella lista Forbes dei miliardari) negli anni Sessanta, e che spazia fra pittura, scultura e grafica dal XV secolo ad oggi.
«Il Leopold Museum è nato dalla passione di un collezionista, Rudolf Leopold. È questo un motivo che ci spinge a immergerci anche in iniziative analoghe di livello internazionale» spiega Wipplinger. Divisa in due sezioni, la mostra propone un percorso attraverso l’arte moderna, con artisti ormai classici come Munch o Picasso, Magritte o Beckmann, e uno attraverso l’arte contemporanea, con lavori e anche blocchi di lavori fra l’altro di Fernando Botero, Gerhard Richter, Christo, Anselm Kiefer o Georg Baselitz, e fra gli austriaci, Fritz Wotruba, Maria Lassnig, Arnulf Rainer ed Erwin Wurm.
«Mi dicono che la mia sia la maggiore collezione di arte austriaca contemporanea fuori dall’Austria, afferma Würth. Non ho mai controllato. Preferisco pensare ai begli incontri con molti artisti e galleristi. Io del resto acquisto solo ciò che mi piace, che mi tocca da vicino. L’arte per me è una sorta di contrappeso emotivo alla razionalità della mia attività di imprenditore». Un contrappeso che ha prodotto nel tempo anche una serie di musei privati, dapprima nel 1991 nella sede dell’azienda, e poi via via in altre sedi, fra cui quella completata di recente da David Chipperfield ancora a Künzelsau, nel Baden Württenberg, intitolata alla moglie Carmen.