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Chiara Coronelli
Leggi i suoi articoliS’intitola «Joakim Eskildsen. A world I can believe in» la retrospettiva dedicata al fotografo danese, da poco inaugurata al National Photomuseum (fino al 31 gennaio).
Da sempre convinto che la forma ideale del linguaggio fotografico sia quella del libro, dal 1989 a oggi Eskildsen ha realizzato una serie di pubblicazioni che sono l’oggetto della mostra.
Sette i titoli, dagli esordi di Nordic Signs, Bluetide e iChickenMoon; al monumentale The Roma Journeys, nato nei sei anni trascorsi a documentare le condizioni dei Rom tra Francia, Europa dell’Est e India; fino ai tre ancora in lavorazione, American Realities, Cuban Evolution e Home Works. Attraverso grandi formati, provini a contatto, video, progetti e menabò, il percorso porta nel vivo dell’ideazione editoriale.
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