Restauratori al lavoro

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Restauratori al lavoro

Help restauratori. Da 13 anni in 6300 aspettano il riconoscimento della qualifica

Partita sul web la mobilitazione, sostenuta dai sindacati, indirizzata al Mibact

Roma. Partita sul web con una mobilitazione dei restauratori del paese, sostenuta dai sindacati unitari Cgil, Cisl, Uil, la campagna «MessageInABottle» diretta al Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Da 13 anni, 6300 addetti attendono invano il riconoscimento ufficiale da parte del Mibact della loro opera quotidiana  dedicata al restauro e alla salvaguardia di  opere d’arte, quadri, affreschi, monumenti, reperti archeologici.

La situazione drammatica degli addetti al restauro è espressa nella lettera spedita al ministro: «A 22 mesi dalla conclusione della procedura telematica per il riconoscimento della qualifica, lo scorso 13 luglio il Mibact ha concesso una ulteriore proroga di sei mesi alla Commissione esaminatrice. Questo nuovo ennesimo ritardo rappresenta un danno gravissimo per tutti gli addetti del settore che continuano a svolgere il loro lavoro senza vedersi riconosciuta la qualifica, quindi esposti ai ricatti e ai contratti al ribasso. Insieme a loro vengono colpiti anche migliaia di tecnici del restauro per i quali le procedure di esame potranno essere avviate solo al termine di questa prima fase del lavoro della Commissione ministeriale che, di fatto, sta tenendo in ostaggio oltre 10mila lavoratori».

Restauratori al lavoro

Tina Lepri, 22 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

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