Guardate la Roma che non c’è più

Un magnifico volume di immagini storiche sulla raccolta Lanciani

«Colosseo, veduta del Palatino, dell’Arco di Tito e di Costantino», di Ludovico Caracciolo, Fondo Lanciani, Roma
Anna Lo Bianco |  | Roma

Un volume corposo, concepito con rigore scientifico, come annuncia la ormai rara copertina priva di immagini e colori: questo è l’atteso libro sulla raccolta di Rodolfo Lanciani (72mo volume della Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte). Si tratta di un vastissimo nucleo di rappresentazioni di Roma e della campagna circostante, conservato nella Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma. Un materiale ricco, quasi ventimila esemplari tra disegni, incisioni, fotografie, manoscritti, noto agli studiosi ma che merita di essere divulgato per i tantissimi spunti di interesse e curiosità che suscita.

La figura di Rodolfo Lanciani (1845-1931), archeologo in un periodo cruciale, nella Roma postunitaria, direttore di scavi importantissimi e dei nuovi piani regolatori destinati a cambiare il volto della città, professore di topografia romana, prende corpo
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