Grande retrospettiva di Winslow Homer al Met

La ricerca del celebre pittore realista, conosciuto soprattutto per le composizioni balneari, è scandagliata attraverso più di ottanta opere

«After the hurricane, Bahamas» (1899) di Winslow Homer
Viviana Bucarelli |  | New York

Tra i più influenti artisti della storia del realismo americano, Winslow Homer (1836–1910) ha raccontato la Guerra Civile e il trauma dei suoi reduci, la disparità di forze tra l’uomo e la natura, ma anche la bellezza di quest’ultima, i conflitti razziali e alcuni aspetti dell’identità del paese simboleggiati dal suo paesaggio.

Tra le opere che raccontano tutto questo, «The Gulf Stream» (1899), è forse la più celebre del maestro ed è anche il punto centrale della mostra «Winslow Homer: Crosscurrents» che inaugura l’11 aprile e sarà in esposizione al Metropolitan Museum di New York fino al 31 luglio. Comprende 88 opere, tra olii e acquarelli, e rappresenta l’appuntamento espositivo più importante dedicato ad Homer da oltre 25 anni a questa parte.

Organizzata in cinque diverse sezioni, la mostra comprende l’area tematica  «War and Reconstruction» in cui spicca il noto «Prisoners from the Front» (1866), appartenente alla collezione del Met. La successiva, in gran contrasto con la prima, celebra invece il potere benefico della natura, nelle opere dedicate alle località balneari della costa, come quella ritratta nel luminoso «Breezing Up» (1873–1876).

La terza sezione racconta il suo soggiorno in Inghilterra e la vita dei pescatori del villaggio di Cullercoats mentre la quarta celebra gli acquarelli delle località tropicali che Homer visitò, tra cui le Bahamas, Bermuda, Cuba e la Florida. «Late Seascape», ultima parte del percorso, racconta la fase più tarda della sua produzione in cui la pennellata diventa sempre più vigorosa e le diverse condizioni dell’oceano assurgono a metafora della vita umana.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Viviana Bucarelli