Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliGranada (Spagna). Secondo un’antica profezia, dal sottosuolo dell’Alhambra emergeranno favolosi tesori nascosti quando la mano e la chiave scolpite sulla Torre de la Justicia si uniranno. Per il momento, la celebre torre che sovrasta una delle quattro porte d’accesso al complesso palaziale dell’Alhambra, varcata ogni giorno da centinaia di persone, riapre al pubblico dopo una chiusura durata più di centocinquanta anni.
L’architetto Pedro Salmerón l’ha trasformata in uno spazio ibrido per la lettura e la musica. Oltre a offrire un’inedita vista di Granada e della Sierra Nevada, la Torre infatti mette a disposizione dei visitatori una vasta scelta di guide e libri in diverse lingue sull’Alhambra e sulle sue mostre, che si possono leggere sul posto o prendere in prestito durante la visita. Il pubblico, che il sabato entra gratuitamente, può anche ascoltare musica e suonare il piano verticale, la chitarra classica e altri strumenti legati all'epoca romantica, quando l'Alhambra accolse artisti come Manuel de Falla, Isaac Albéniz e Ángel Barrios.
Il restauro, che è costato 430mila euro, ha recuperato la pianta originale delle stanze, i soffitti a volta e la terrazza ricavata nelle mura della città fortezza. Secondo l’iscrizione incisa sull’arco interno, la Torre de la Justicia fu battezzata Bib Axarea o Porta della Spianata da Yusuf I (1333-53), che la fece costruire nel 1348 come torre difensiva e di controllo. Da allora e fino alla sua chiusura nel 1856, è sempre stata utilizzata come residenza delle guardie, prima musulmane e poi cristiane.
Come contrappunto ai simboli musulmani della profezia, la mano che corona l’arco esterno e la chiave rappresentata in quello interno, sopra l’iscrizione con il nome arabo della porta i Re Cattolici nel XV secolo fecero collocare una scultura gotica della Madonna con il Bambino, opera di Roberto Alemán.
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