Gli stilisti finiscono in mezzo alla strada

In una celebre fotografia scattata da Burt Glinn nel 1956, Edie Sedgwick, musa di Andy Warhol, spunta, insieme al pop artista munito di occhiali da sole e macchina fotografica, da un tombino di una strada di New York. Entrambi ammiccano all’obiettivo di Glinn: le gambe di Edie seducentemente tese verso il cielo, il corpo di Andy parzialmente sottoterra, immerso nelle sordide tubature della Grande Mela. A giudicare da questa foto, Burt Glinn è stato il primo a riconoscere quanto potesse risultare glamour uno fra i più ordinari e, da un punto di vista estetico, insignificanti elementi del paesaggio stradale. Un tombino, del resto, non risponde soltanto a una prosaica (e indispensabile) funzione; esso, a ben vedere, può elevarsi al rango di arredo urbano o addirittura a quello di oggetto scultoreo.
È proprio questo l’obiettivo della rassegna «Sopra il sotto: Tombini Art raccontano la città cablata», a cura di
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