Gli «invisibili» dell'Archeologico di Napoli tornano alla luce

Prende il via con una mostra di 99 sculture greche e romane il piano di valorizzazione dei depositi del museo

Le sculture invisibili esposte nella teca del Museo Archeologico di Napoli
Carlo Avvisati |

Napoli. Tornano visibili i capolavori nascosti per anni nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto per riportare «alla luce» mirabili esemplari di sculture greche e romane è partito ieri con l'apertura della esposizione «Beni culturali invisibili»: novantanove opere scelte dalla collezione statuaria, fino ad ora mai presentata al pubblico, collocate in un nuovo spazio espositivo, una teca di vetro appositamente realizzata nel cortile interno dell'Archeologico napoletano.

Il piano di «valorizzazione dei depositi del Museo Archeologico di Napoli» è stato presentato dal neodirettore del museo, Paolo Giulierini, assieme a Luca Maggi, architetto, da un anno alla guida della Soprintendenza Regionale Campana, Marcella Logli, direttore generale Fondazione Telecom Italia e Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo di Napoli.

La riscoperta dei «Beni invisibili» è frutto
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© Riproduzione riservata Le sculture invisibili esposte nella teca del Museo Archeologico di Napoli Le sculture invisibili esposte nella teca del Museo Archeologico di Napoli Il direttore del Museo Archeologico di Napoli Paolo Giulierini Le sculture invisibili esposte nella teca del Museo Archeologico di Napoli
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