Gerini era proprio lì
Grazie al finanziamento del quotidiano giapponese «Yomiuri Shimbun» torna sull’altar maggiore di San Carlo dei Lombardi di fronte a Orsanmichele, la grande tavola raffigurante la «Deposizione» e la «Resurrezione di Gesù» dipinta nell’ultimo ventennio del XIV secolo da Niccolò di Pietro Gerini, uno dei maggiori protagonisti della stagione del neogiottismo di fine Trecento. «Si è trattato di un progetto molto complesso sia per le dimensioni dell’opera (408x286 cm), sia per le gravi condizioni conservative, spiega il soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze Marco Ciatti, ma che ha permesso di approfondire la conoscenza dell’attività del pittore. Lo scarso spessore del tavolato, la presenza in basso di una fascia decorativa del tutto simile a quella in uso al tempo nelle pitture murali, la presentazione opaca della superficie, conducono a pensare che l’opera fosse inserita in un contesto
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